Il blog di Italians for Darfur

lunedì, giugno 25, 2007

Raccontare il Darfur: un video in italiano

Ringraziamo Cattiva Maestra per l'ottimo lavoro nel suo post e nel doppiaggio del video (L.S.)

Sono decine le associazioni volontarie che, nel completo silenzio dei media, si occupano dell'immane tragedia umanitaria che da oltre tre anni insanguina i territori del Darfur.
Alcune associazioni si battono con tutte le loro forze per riaccendere i riflettori su quell'angolo di Africa troppo spesso ignorato e dimenticato, altre ancora scelgono la difficilissima e rischiosa via della cooperazione sul territorio, offrendo assistenza e sostegno in quel mare magnum di 2 milioni di sfollati che ormai da anni affollano i campi profughi.



Refugees International ha coraggiosamente scelto la via dell'assistenza sul territorio, portando soccorso e raccogliendo testimonianze dai molti campi profughi che costellano il confine con il Ciad. Con tenacia e determinazione, alcuni membri di questa associazione hanno creato un breve documentario per testimoniare le storie che puoi "sentire sotto ogni albero del Darfur", raccontate dalle tante vittime del genocidio, colpevoli solamente di essere nate in uno sperduto villaggio in Sudan invece che a Manhattan.
Vi invito a guardare e diffondere questo raro documento, perché solo con la consapevolezza la speranza può tramutarsi in qualcosa di concreto. Ce lo chiedono 2 milioni di sfollati e 400.000 morti sono lì a ricordarcelo. Ogni giorno.

Etichette: , , ,

3 Comments:

  • In Darfur è in atto una tragedia... ma una tragedia intramusulmana... è curioso che le nazioni, le associazioni, i gruppi di volontari del "corrotto" occidente si preoccupino tanto per questo e se ne sbattano i coglioni del fatto che in tanti paesi islamici (leggi Medio Oriente e altri) i cristiani autoctoni vengano perseguitati e uccisi dai musulmani.
    Bravi!

    By Anonymous Anonimo, at 10:57 AM  

  • Giovanni,
    a me non sembra necessario di ricorrere alle parolacce e al sarcasmo per ribadire che esistono tante cose da fare e che si può fare sempre molto poco.
    In particolare, se tu fai qualcosa a riguardo del disagio dei cristiani in Paesi musulmani, t'invito -se credi- ad usare i nostri spazi per farlo sapere a noi e ai nostri lettori.
    Ti chiedo però la cortesia di non usare parolacce; il sarcasmo invece, se usato bene, lo ritengo un buon veicolo comunicativo.

    By Blogger leo, at 4:48 PM  

  • Giovanni, grazie per aver lasciato un tuo commento. Per quanto i toni andrebbero moderati, il tuo modo di scrivere riflette il disagio di chi sente se stesso o i propri fratelli abbandonati al proprio tragico destino. Noi vogliamo che quello che e' accaduto per il Darfur negli ultimi quattro anni, non si ripeta mai piu' in ogni angolo del mondo. Chi usa la violenza in loco del dialogo non e' degno agli occhi di nessun dio.

    By Blogger Mauro Annarumma, at 11:03 PM  

Posta un commento

<< Home