Il blog di Italians for Darfur

martedì, dicembre 04, 2007

“Denunciamo l'indifferenza e la codardia dei nostri leader”

Lettera aperta di intellettuali e scrittori europei e africani per Darfur e Zimbabwe.
Per il nostro Paese hanno aderito il premio Nobel Dario Fo e Franca Rame

Scrittori africani ed europei denunciano attraverso una lettera aperta la codardia politica dei propri leader nel non volere dare al Darfur e allo Zimbabwe la priorità nel programma del summit Ue-Africa.
All’iniziativa, promossa da Crisis Action e Italians for Darfur, hanno aderito scrittori e intellettuali quali Dario Fo, Franca Rame, Günter Grass, Rodd Doyle, Vaclav Havel, Wole Soyinka, Mia Couto, Goretti Kyomuhendo e Chimanda Ngozi Adichie.
Con la loro posizione importanti e conosciuti questi intellettuali di fama mondiale criticano i leader dei rispettivi paesi di appartenenza di non avere il coraggio di affrontare due delle peggiori crisi mondiali. Il summit Ue-Africa, che si terrà a Lisbona dall’8 al 9 dicembre prossimi, è il primo di questo genere dal 2000.
“Ci aspettiamo che i nostri leader guidino, e lo facciano con coraggio morale. Se dovessero venir meno a questo impegno, ci renderebbero tutti moralmente più poveri”, si legge nella lettera.
La lettera è stata inviata a tutti i capi di Stato che parteciperanno al Summit e sarò pubblicata domani 4 settembre sui principali giornali africani ed europei.
“Perché dovremmo dare ascolto ai potenti se i potenti sono sordi al grido degli afflitti? Milioni di africani e di europei si aspettano che lo Zimbabwe e il Darfur siano messi in cima all’agenda. Non è troppo tardi”, sottolinea il testo.
“Il summit Ue-Africa è un’occasione per affrontare le questioni principali che affliggono la nostra gente. Tuttavia, anteponendo ai propri principi il desiderio di evitare contrasti, i nostri leader stanno sprecando questa occasione”, ha dichiarato Wole Soyinka, l’autore nigeriano vincitore del Premio Nobel.
Nonostante le centinaia di migliaia di persone morte in Darfur e nella brutale repressione in Zimbabwe, non è stato previsto alcun punto nell’agenda su questi temi.
La lettera sostiene che è impossibile augurare una nuova epoca di amicizia tra l’Europa e l’Africa finché il Darfur e lo Zimbabwe saranno ignorati.
Intanto l’Italia in dicembre sarà alla presidenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Il movimento per i diritti umani ‘Italians for Darfur’ e altre Ong internazionali hanno già in programma delle iniziative per sollecitare il governo italiano a intraprendere un’azione forte affinché venga superata l’empasse che ha rallentato il dispiegamento della forza di pace autorizzata e fortemente voluta dalle Nazioni Unite lo scorso agosto e che entro fine anno avrebbe dovuto essere operativa. Cosa ad oggi impedita da ostruzionismi e atteggiamenti che hanno di fatto bloccato il processo di peacekeeping previsto nella regione sudanese da oltre quattro anni martoriata da un conflitto tribale.
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PS. Questo è il comunicato che abbiamo diffudo ieri. Tutte le maggiori agenzie di stampa lo hanno passato. Il Tg1 ha dato la notizia, il gr delle 18 di Radio Rai ha fatto un servizio, ma i giornali - tanto per cambiare - non hanno dedicato alla notizia neanche una riga...
Antonella

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