Il blog di Italians for Darfur

lunedì, febbraio 04, 2008

Non c'è pace per Darfur e Ciad

Solana lascia uno spiraglio:

missione sospesa ma la manterremo in vita

La missione dell’Ue in Ciad, che doveva garantire un supporto per l’emergenza profughi del Darfur, è stata bloccata. Ma Javier Solana, rappresentante per la politica estera, ha dichiarato che l’Unione europea continuerà a mantenere in vita la missione nonostante la sospensione del dispiegamento di peacekeeper a causa delle violenze. Al momento però sembra solo uno spiraglio.
L'Unione europea aveva autorizzato l'invio di un contingente di pace di 3.700 uomini in Ciad e nella Repubblica Centrafricana per garantire la protezione dei civili in fuga dal Darfur. Ma il caos scoppiato a N'Djamena con gli scontri tra ribelli e governo, hanno costretto Bruxelles a rinviare ancora una volta la partenza L’occupazione da parte dei guerriglieri della capitale del Paese ha scatenato una guerra che ha già causato centinaia di morti.
Migliaia di civili hanno lasciato il Ciad diretti nel vicino Camerun, per sfuggire agli scontri scoppiati negli ultimi due giorni a N'Djamena. Un portavoce dell'Alto commisariato Onu per i rifugiati, Elena Caux, ha precisato che il ponte che collega N'Djamena alla città di Kousseri, in Camerun, è stato riaperto.
Sono già migliaia i ciadiani arrivati sul posto e l’esodo non sembra destinato ad arrestarsi presto.I ribelli del Ciad hanno annunciato di essersi ritirati dalla capitale per consentire ai civili di scappare, ma hanno anche aggiunto di essere pronti a una nuova offensiva. Il governo di N'Djamena sostiene invece di aver sconfitto e cacciato i ribelli dalla città.Intanto la Croce Rossa del Camerun ha riaperto un vecchio centro di accoglienza a Kousseri per assistere i profughi. Un piccolo gruppo dell'Unhcr è atteso sul posto in giornata, in arrivo da Yaoundé, capitale camerunese.
L'assedio di N'Djamena ha costretto le Nazioni Unite a ritirare tutto il personale del Ciad, impegnato nella zona orientale del paese nell'assistenza ai profughi sudanesi in arrivo dalla confinante regione del Darfur. Il portavoce dell'Agenzia dell'Onu non usa mezzi termini e afferma che c’è grande preoccupazione per i 240.000 sudanesi ospitati nei campi sfollati, le cui condizioni di vita potrebbero peggiorare se il blocco della capitale dovesse continuare.

Etichette: , ,