Il blog di Italians for Darfur

martedì, febbraio 26, 2008

Studenti del Fronte Democratico picchiati e torturati dagli agenti governativi sudanesi.

Appaiono sempre più lontani i tempi in cui l' Università era al centro del fervore politico ed intellettuale d'Italia. Estremismi a parte, che propugnano le libertà del simile e praticano la censura del diverso, ad esse si sono sotituiti i salotti e i talk shows pomeridiani.
Ma nei Paesi in cui ancora la democrazia è ancora solo una speranza, come in Sudan o in Iran, anche una singola manifestazione può mettere a disagio un governo despotico e costringerlo a usare il tintinnar delle manette ed il bastone.
E' successo all' Università di Gezira nella zona di Medani e Nishayshiba a fine gennaio: 40 studenti, di diverse Facoltà, sono stati arrestati, picchiati e torturati dalla polizia e dalle forze speciali sudanesi durante una conferenza al campus universitario dello Student Democratic Front.
L' ONG sudanese, la Sudan Human Rights Organization Cairo Office, a cui è stato negato il permesso di operare in Darfur, ha condannato con forza i brutali attacchi agli studenti. L' Ong, in particolare, ha denunciato la tortura e la morte di Mutasim Hamid AbulGasim, studente di Informatica. Le brutali incursioni degli agenti governativi sarebbero continuate anche in un altro noto luogo di ritrovo per studenti, lo Students Club ad al-Nishayshiba.
Tra le vittime ricordiamo Khadija al-Dowaihi (Agraria), Hiba al-Rasheed (Medicina e Chirurgia), Suha Ahmed e Omer Osman (Economia e commerco), Julia alSir, Mutawakil Mohamed Osman, Amel Faisal (Ingengneria), Sarya Murad and Aisha (Farmacologia), Ali Mohamed Ali (Scienze dell'Educazione), Mutasim Hamid AbulGasim (Scienze Informatiche).



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