Il blog di Italians for Darfur

mercoledì, luglio 30, 2008

Bilancio a un anno dalla risoluzione 1671

Conferenza di presentazione del dossier sull'Unamid

Domani alle ore 11, nella sala stampa di Montecitorio, sarà presentato un dossier sul bilancio della missione Onu in Darfur (UNAMID) realizzato da Italians for Darfur e dalle ONG che hanno aderito alla Globe for Darfur coalition. Alla conferenza stampa parteciperanno gli onorevoli Beppe Giulietti ed Enrico pianeta, Gianfranco Dell’Alba (Non c’è pace senza giustizia), Stefano Cera (docente universitario esperto Gestione dei conflitti).

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Lettera aperta al governo italiano


Un anno fa il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvava una risoluzione che disponeva l’invio di una forza di peacekeeping (UNAMID) come impegno principale di protezione da parte della comunità internazionale della popolazione del Darfur da un conflitto che ha già causato più di 300,000 vittime. Ad oggi, però, non è stato ancora fornito al contingente l’equipaggiamento necessario a tenere fede al proprio mandato e a stabilizzare la situazione nella regione sudanese, prima che si giunga a una soluzione definitiva.
Una delle necessità più urgenti è quella delle unità di trasporto e in particolar modo di 18 elicotteri di medio carico, chiesti più volte dal segretario generale dell’Onu Ban ki Moon. Senza il trasporto aereo la capacità della forza di rispondere velocemente agli eventi e di proteggere i civili in un’area grande quanto la Francia, è compromessa.
L’8 luglio scorso l’importanza di questi mezzi per il successo e la sicurezza stessa della missione è stata tragicamente posta in evidenza da un attacco a un convoglio di caschi blu nel nord del Darfur, che ha provocato 7 vittime e 22 feriti tra i soldati. Senza elicotteri, UNAMID è stata impossibilitata a fornire soccorso al convoglio attaccato.
È quindi urgente che le nazioni che dispongono di elicotteri si facciano avanti per inviare queste risorse necessarie. Il rapporto presentato a livello internazionale il 31 luglio, realizzato da un gruppo di esperti di aviazione e confermato da numerose organizzazioni per i diritti umani in tutto il mondo (tra le quali Italians for Darfur), segnala la disponibilità di elicotteri di molti paesi: per esempio i soli stati membri della NATO potrebbero fornire almeno 140 elicotteri adatti alla forza UNAMID.
E’ per questo che le Ong internazionali chiedono con forza agli stati che hanno la possibilità di fornire questi mezzi di farlo immediatamente e ai loro alleati di supportarli in ogni modo per assicurarsi che questi aiuti siano forniti senza ulteriori ritardi.
Secondo tali stime, l’Italia potrebbe inviare almeno 3 elicotteri, un contributo minimo ma significativo per permettere ai peacekeepers di proteggere effettivamente i civili e sé stessi. Ovviamente i soli velivoli non possono assicurare protezione a tutta la popolazione del Darfur. L’UNAMID ha anche bisogno di altro equipaggiamento, compresi camion da trasporto, aerei da ricognizione, ingegneri e unità logistiche multiruolo.
Per l’effettiva capacità difensiva della missione è necessario rendere efficiente l’equipaggiamento da Port Sudan e Khartoum al Darfur altrimenti, anche con il contributo degli elicotteri, si potrà fare poco per aiutare i profughi e la gente che vive ancora nei villaggi.
Va sottolineato che, pur se completamente equipaggiata, l’UNAMID da sola non può fornire tutta la protezione necessaria o portare il conflitto al suo termine. Un cessate il fuoco e un vero processo di pace sono essenziali per arrivare a una fine duratura dei combattimenti. In ogni caso la missione Onu sarà cruciale per stabilizzare la situazione della sicurezza e quindi aiutare a creare le condizioni necessarie per facilitare il riavvio del dialogo tra le parti in conflitto. Gli elicotteri devono essere inviati ora per fare in modo che la missione sia veramente operativa e per mandare un chiaro segnale che tutti, ong e istituzioni, sono impegnati per l’UNAMID e per il popolo del Darfur.
L’augurio è che anche il nostro Paese, il governo italiano, faccia i passi necessari affinché ciò avvenga prima che ci siano altre vittime. Prima che sia tropo tardi.
31 luglio 2008

Antonella Napoli, Presidente Italians for Darfur

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