Il blog di Italians for Darfur

lunedì, gennaio 05, 2009

Comunicato*


Italians for Darfur: La Russa confermi impegni presi
al rinnovo del decreto sulle missioni all’estero

“Il prossimo rinnovo delle missioni italiane all'estero, in programma alla ripresa dei lavori parlamentari, sia l'occasione per l'Italia di partecipare alla missione di pace Onu in Darfur mettendo a disposizione i velivoli di cui l'Unamid ha urgente bisogno".
L'appello al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, arriva dal presidente dell’associazione 'Italians for Darfur', Antonella Napoli, che in una nota sollecita il ministro a mantenere gli impegni presi.
"Ci aspettiamo che il 2009 sia davvero l'anno di svolta per la crisi in Darfur - si legge nel comunicato - se non per il raggiungimento della pace, che appare realisticamente lontano, quantomeno per un'adeguata azione di controllo e sicurezza nella regione affinché la popolazione e i milioni di sfollati e rifugiati siano finalmente protetti".
“Il nuovo anno – ricorda il presidente dell’associazione - è iniziato con l’annuncio del segretario generale dell’Onu Ban ki Moon del potenziamento - approvato dalla Nato alla vigilia di Natale - della missione in Darfur. Peccato che l’Unamid avrebbe dovuto essere dispiegata interamente da almeno due anni. Ad oggi, invece, i militari impiegati nell’attività di peacekeeping nella regione sudanese sono 12374, ovvero il 63% della forza di pace autorizzata dalle Nazioni Unite nel 2006 e che prevedeva il dispiegamento di circa 20mila uomini. Ci fa piacere leggere che Ban Ki Moon si ritenga soddisfatto per "l'intensa cooperazione garantita dal governo del Sudan negli ultimi mesi, che ha permesso di raggiungere questo livello di dispiegamento…", ma noi non riusciamo proprio a trovare nulla di cui essere entusiasti negli ultimi mesi…” “A un anno e mezzo dal via libera della missione di pace – prosegue il comunicato - i peacekeeper sono ancora privi dei 18 elicotteri da trasporto necessari per spostarsi in un’area grande quanto la Francia e priva di infrastrutture. La forza di pace è quindi alla mercé dei miliziani che attaccano spesso i convogli Onu – Ua. Nel 2008 sono stati uccisi dodici soldati in diversi agguati, l’ultima vittima pochi giorni fa aggredita da tre persone che dopo aver ridotto in fin di vita il militare si sono impossessati del veicolo sul quale viaggiava.
“Unica nota positiva – ricorda Napoli - l’annuncio del ministro della Difesa, Ignazio La Russia, il quale ha dichiarato che l'Italia si sta "preparando" a partecipare alla missione, mettendo a disposizione i velivoli di cui l’Unamid ha urgente bisogno. E noi non possiamo che esserne felici visto che allo stesso ministro la nostra associazione aveva rivolto una richiesta in tal senso, supportata da numerosi parlamentari, primo fra tutti l’onorevole Vernetti. L’occasione potrebbe essere il prossimo rinnovo delle missioni italiane all’estero, in programma alla ripresa dei lavori parlamentari”. “Ci aspettiamo che il 2009 sia davvero l’anno di svolta per la crisi in Darfur, – conclude Antonella Napoli - se non per il raggiungimento della pace, che appare realisticamente lontano, quantomeno per una adeguata azione di controllo e di sicurezza nella regione affinché i milioni di rifugiati e le popolazioni che ancora vivono nei propri villaggi siano finalmente protette”.

Roma, 5 gennaio 2009
* E' stato ripreso da tutte le agenzie

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