Il blog di Italians for Darfur

sabato, aprile 04, 2009

Convegno della Fondazione del Corriere della Sera: lanciato un nuovo allarme da Italians for Darfur

Centinaia di migliaia di persone rimarranno senza alcun riferimento assistenziale, rischiando di morire per malattie o per fame. E la comunità internazionale non fa nulla di concreto per impedirlo.
E’ questo in sintesi il messaggio lanciato dalla nostra associazione nel corso del dibattito organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera che si è svolto giovedì 2 aprile a Milano.
Dopo aver ascoltato gli interventi del professore Fausto Pocar, presidente della Corte penale internazionale e di Ibrahim Anmed Ibrahim, presidente del Sudan Liberation Movement – Juba Unity, sono intervenuta per sottolineare che l’aspetto più drammatico del conflitto in Darfur è la crisi umanitaria che ne è conseguita. Ho sottolineato che da quando le organizzazioni non governative che gestivano l’attività di soccorso medico e di distribuzione del cibo, in alcune delle più grandi località del Darfur, tra cui Kalma, Al Fasher e Gereida, oltre 900 mila sfollati sono rimasti privi di assistenza sanitaria essenziale e di qualsiasi supporto alimentare. Inoltre in molti campi sono in corso emergenze epidemiche, come la meningite e la difterite scoppiate nell’area di Kalma e di Niertiti. Si tratta di malattie mortali e oltre centomila persone sono a rischio contagio. L'espulsione lascia inoltre migliaia di persone senza nessuna assistenza a Muhajariya, dove è stato chiuso l'unico ospedale presente nell’area, quello di Medici senza frontiere e nel West Darfur, a Feina - dove sono state chiuse le cliniche mobili che coprivano anche i villaggi nei dintorni della città. Sospesi anche i progetti umanitari a Golo e Killin nel Darfur occidentale, e a Kebkabiya, Kaguto, Serif Umra, Shangil Tobaya e Tawila nel Darfur settentrionale. Sono inoltre a rischio le attività assistenziali a Kebkabiya, tra El Geneina ed El Fasher, nord Darfur, dove è presente solo una postazione della Croce Rossa che, tra l’altro, nelle scorse settimane ha subito un assalto nel corso del quale sono state distrutte tutte le attrezzature.
Il pericolo di morte per la popolazione a cui sta per mancare ogni sostentamento vitale, sia dentro che fuori dei campi, è altissimo.
Gli sfollati di cui si occupavano Msf e le Ong che distribuiscono cibo come Care e Oxfam, entro maggio saranno totalmente senza sostegno nutrizionale. I più deboli, soprattutto i bambini denutriti, stanno già morendo.

Antonella Napoli
Presidente di Italians for Darfur