Il blog di Italians for Darfur

venerdì, luglio 10, 2009

Comunicato su G8

Africa: colpevole silenzio su Corte penale e violazione diritti umani


“Nella giornata in cui al G8 si parla di Africa ci piacerebbe che qualcuno avesse il coraggio di affrontare il tema dei conflitti dimenticati e delle violazioni dei diritti umani che proseguono sistematicamente in molti paesi, Sudan e Libia solo per citarne qualcuno, e perpetrati impunemente sotto lo sguardo impotente della Corte penale Internazionale”.
E’ quanto si legge in una nota del presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli. associazione onlus impegnata nella difesa dei diritti umani e nella sensibilizzazione sulla crisi umanitaria in corso nella regione sudanese.
“Da quando undici anni fa è stato firmato a Roma lo Statuto della Corte Penale Internazionale – prosegue la Napoli – si sono succeduti tragedie e guerre, spesso ignorate per lungo tempo, che testimoniano l’importanza di un Tribunale forte e credibile, in grado di contrapporsi in modo efficace e di poter perseguire coloro che si sono macchiati di gravi crimini contro l’umanità. Alcuni processi si stanno svolgendo e riguardano tutte vicende africane: il Congo, l’Uganda, la Repubblica Centroafricana mentre il procedimento nei confronti del presidente del Sudan Omar al Bashir, nonostante sia stato spiccato un mandato di arresto per i crimini compiuti in Darfur dal 2003 ad oggi, subisce continui attacchi e rallentamenti”.
“Tra gli otto paesi del G8 non sono mancate finora posizioni fortemente critiche nei confronti della Corte – sottolinea il presidente di Italians for Darfur – anzi Russia e Cina hanno spesso boicottato le azioni del Tribunale penale internazionale. L’Italia, invece, pur avendo aderito alla Corte non ha mai adeguato il proprio ordinamento giudiziario allo Statuto di Roma rischiando così di non poter arrestare un criminale che si rifugiasse sul proprio territorio. A tal proposito vogliamo ricordare al ministro Frattini le rassicurazioni che ci ha fatto pervenire nel giorno del cinquantennale della Dichiarazione dei diritti umani affermando che l’Italia a breve avrebbe provveduto a sanare questa mancanza”.
“Avremmo sperato che durante questo G8 – conclude Antonella Napoli - si desse in qualche modo un nuovo slancio all’azione della Corte penale internazionale. Così finora non è stato e il rischio di un arretramento nella difesa dei diritti umani e nel perseguimento di genocidi e di crimini contro l’umanità non è poi così aleatorio”.

Roma, 10 luglio 2009