Il blog di Italians for Darfur

giovedì, aprile 29, 2010

Global Day for Darfur 2010

Battiamo un colpo per la pace in Sudan
'drum circle' al Coloseo per non dimenticare

Anche quest'anno 'Italians for Darfur', che è tra i promotori della campagna Sudan365 con Amnesty International, Human Right Watch e Save Darfur Coalition, organizza una Giornata per il Darfur al Colosseo, realizzando un 'Drum Circle' che si terrà domenica, 2 maggio. largo Clivio di Acilio.
"Chiunque può partecipare a questo ‘cerchio di tamburi’ facilitato - afferma il presidente di 'Italians for Darfur', Antonella Napoli - Non è necessario essere musicisti per divertirsi con la musica e lanciare messaggi di solidarietà. Un certo numero di percussioni sarà disponibile per chiunque voglia farsi sentire, ma possono bastare anche una pentola o un coperchio e un mestolo. E tanto entusiasmo per battere insieme un colpo per la pace e per la giustizia in Sudan".
La manifestazione, ormai alla quarta edizione, nel 2010 è stata anticipata da altri eventi organizzati nell'ambito di Sudan365, (http://www.sudan365.org/), campagna promossa da una coalizione di organizzazioni e associazioni impegnate nella difesa e per la promozione dei diritti umani .
Dal Mali alla Norvegia, dal Sud Africa a Israele, dal Senegal all'Italia, gli attivisti di ‘A Beat for peace’ - sostenuti da famosi percussionisti come Stewart Copeland dei Police, Phil Selway dei Radiohead, il Mustafa Tettey Addey del Ghana, la pop star medio orientale Mohamed Munir e Tony Esposito per l'Italia, che il 28 aprile a Roma ha tenuto un concerto a sostegno della campagna - per tutto l'anno terranno alta l'attenzione sul Sudan.
"Attraverso la nostra azione - prosegue la Napoli - chiediamo ai leaders mondiali di assicurare che non si assuma il solito atteggiamento da ignavi nei confronti del regime di Bashir. E' necessario essere più vigili del solito sugli eventi in corso, soprattutto in vista del referendum che potrebbe sancire l’indipendenza del Sud da Khartoum. Da tempo denunciamo che il percorso verso questo importante appuntamento appare sempre più insidioso. Il contesto sudanese è estremamente instabile, come dimostra la recente offensiva nella regione del Jebel Marra in Darfur, costata la vita a centinaia di civili, e l'aumentata violenza interetnica nel Sud Sudan".