Il blog di Italians for Darfur

martedì, febbraio 15, 2011

Sudan, nuovi attacchi nel Sud: 211 morti

Duecentoundici persone, in maggioranza civili, sono rimaste uccise in violenti scontri nella regione di Jongley. Tra le vittime molte donne e bambini. A denunciarlo le autorità del nuovo governo del Sud Sudan che accusano il Nord di essere i mandanti dei nuovi raid che stanno insanguinando la regione, in particolare l'importante area petrolifera.
A compiere quello che appare un vero e proprio massacro, secondo un portavoce dell’Splm, i ribelli guidati da George Athor, un ex ufficiale dell’esercito sudanese che, sconfitto alle elezioni del 2010, ha creato una propria milizia privata.
Queste violenze sono solo l'ennesimo episodio di sangue che sta caratterizzando i primi passi del Sud Sudan indipendente, che non cambierà nome e sarà una repubblica democratica, diventando il 54° Stato africano riconosciuto da un voto plebiscitario (il 98,83% dei sud sudanesi ha voluto l'indipendenza) e si avvia verso un futuro tutt'altro che semplice, già segnato da numerosi episodi di violenza e spargimenti di sangue.
Tra i più gravi l'attentato al ministro sudsudanese per lo Sviluppo rurale e le cooperative, Jimmy Lemi Milla, ucciso a colpi di arma da fuoco il giorno dopo l'annuncio dei risultati definitivi del referendum.