Il blog di Italians for Darfur

giovedì, maggio 19, 2011

Nuovi bombardamenti nel Nord Darfur: almeno 30 vittime

Mentre al Sud continua il flusso dei profughi dai campi verso i villaggi di origine

Ancora scontri nel Nord Darfur. Ancora vittime militari e, soprattutto, civili. Almeno trenta dalle poche notizie che siamo riusciti ad avere.
Nell’ultima settimana si sono susseguiti raid dell'aviazione sudanese che ha bombardato i villaggi di Esheraya, di Sukamir e di Labado nell’area meridionale della regione mentre le milizie alleate dell'esercito sudanese hanno incendiato cinque villaggi - Karko, Linda, Abu Mara, Jurab Bray e Asilowa - situati a 50 km a sud della capitale provinciale El Fasher (Darfur settentrionale). Tutto questo mentre al Sud continua il flusso di rientro dei profughi dai campi verso i luoghi di origine. Un vero paradosso.
Le autorità sudanesi hanno impedito agli investigatori dell'ONU di visitare i villaggi colpiti e di ascoltare i testimoni oculari e hanno limitato la libertà di movimento ai cooperanti internazionali in grado di portare aiuti alla popolazione.
Noi di ‘Italians for Darfur’ ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza affinché assuma decisioni riguardo al potenziamento della missione Unamid, come abbiamo richiesto a più riprese dal 2008 insieme alle altre organizzazioni che si battono per i diritti umani in Sudan - affinché possa proteggere efficacemente la gente del Darfur che continua a essere bersaglio del fuoco militare sudanese che cerca di scardinare le postazioni dei ribelli che ancora continuano a contrapporsi con le armi al Governo del presidente Omar Hassan ai Bashir.
Dall'inizio del conflito nel febbraio 2003 il Consiglio di Sicurezza ha chiesto ripetutamente di fermare i raid che ogni volta fanno vittime civili, ma finora non ha mai intrapreso un’iniziativa davvero significativa per impedire che questo massacro continui.