Il blog di Italians for Darfur

lunedì, maggio 23, 2011

Khartoum assedia Abyei. " E' un atto di guerra"

"E' un atto di guerra". Così Il governo del Sud Sudan definisce il nuovo attacco ad Abyei, la città contesa che sorge su un mare di petrolio. Due giorni di bombardamenti e colpi di mortaio, secondo quanto riferisce The Guardian, hanno costretto la popolazione a fuggire dalla città.
Anche la base delle Nazioni Unite sarebbe stata colpita dai mortai delle truppe di Khartoum, circa 5000 soldati asserragliati contro la città. E' il primo duro attacco dalla dichiarazione di indipendenza del Sud Sudan, deciso con un referendum. Ammassamenti di truppe e mezzi erano già stati svelati dalle immagini satellitari di Google, mesi fa.Fonti governative confermano l'operazione, come atto di rappresaglia per l'uccisione di 22 governativi la settimana scorsa. Unanime la condanna internazionale.

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giovedì, maggio 19, 2011

Nuovi bombardamenti nel Nord Darfur: almeno 30 vittime

Mentre al Sud continua il flusso dei profughi dai campi verso i villaggi di origine

Ancora scontri nel Nord Darfur. Ancora vittime militari e, soprattutto, civili. Almeno trenta dalle poche notizie che siamo riusciti ad avere.
Nell’ultima settimana si sono susseguiti raid dell'aviazione sudanese che ha bombardato i villaggi di Esheraya, di Sukamir e di Labado nell’area meridionale della regione mentre le milizie alleate dell'esercito sudanese hanno incendiato cinque villaggi - Karko, Linda, Abu Mara, Jurab Bray e Asilowa - situati a 50 km a sud della capitale provinciale El Fasher (Darfur settentrionale). Tutto questo mentre al Sud continua il flusso di rientro dei profughi dai campi verso i luoghi di origine. Un vero paradosso.
Le autorità sudanesi hanno impedito agli investigatori dell'ONU di visitare i villaggi colpiti e di ascoltare i testimoni oculari e hanno limitato la libertà di movimento ai cooperanti internazionali in grado di portare aiuti alla popolazione.
Noi di ‘Italians for Darfur’ ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza affinché assuma decisioni riguardo al potenziamento della missione Unamid, come abbiamo richiesto a più riprese dal 2008 insieme alle altre organizzazioni che si battono per i diritti umani in Sudan - affinché possa proteggere efficacemente la gente del Darfur che continua a essere bersaglio del fuoco militare sudanese che cerca di scardinare le postazioni dei ribelli che ancora continuano a contrapporsi con le armi al Governo del presidente Omar Hassan ai Bashir.
Dall'inizio del conflito nel febbraio 2003 il Consiglio di Sicurezza ha chiesto ripetutamente di fermare i raid che ogni volta fanno vittime civili, ma finora non ha mai intrapreso un’iniziativa davvero significativa per impedire che questo massacro continui.

martedì, maggio 10, 2011

Missione in Sudan di Italians for Darfur, tra cooperazione e diritti umani

In qualità di presidente di “Italians for Darfur”, dal 1° al 6 maggio sono stata impegnata in una missione in Sudan. Le visite a Khartoum, la capitale del Paese, e a Nyala (Sud Darfur), sono state promosse e organizzate dai nostri partner in Sudan del “Gruppo Nazionale per correggere il corso della crisi del Darfur”, con il quale abbiamo avviato una serie di progetti a favore dei profughi che stanno rientrando nei villaggi di origine.
Oltre a verificare l’andamento della crisi e del conflitto e la situazione dell’assistenza umanitaria, abbiamo posto agli interlocutori sudanesi questioni centrali quali il processo di pace in corso a Doha e i diritti umani.

Tra gli altri abbiamo incontrato Gafar Abdul Hakim, presedente dell'Autorità di transizione degli Stati del Darfur (foto a destra in alto), Hassabu Mohammed Abdul Rahman, presidente del Gruppo dei parlamentari del Darfur, il ministro per gli Affari parlamentari, Halima Hassab Allah (foto a destra in basso), il consigliere del presidente Omar Hassan al Bashir per la Sanità, Ahmed Bilal, e il consigliere per la crisi del Darfur, per i colloqui di pace in Qatar e per la questione di Abyei, professor Ghazi Atabani (foto a a sinistra) e il governatore del Nord Darfur, Osman Yusif Keber (Governatore dello Stato del Nord Darfur).
Volta per volta, appena ultimato il montaggio delle riprese e delle interviste ai personaggi incontrati, vi presenteremo nel dettaglio ogni incontro. Cosa che faremo anch
e con le immagini di ciò che abbiamo visto e documentato in Darfur
Intanto vi saluto e vi ringrazio, come sempre, per l'attenzione che prestate alla causa del Darfur e per il supporto che date alla nostra associazione. Vi ricordo, a tale proposito, che potete sostenere Italians for Darfur Onlus con la donazione del 5 X mille. Trovate il codice fiscale e tutte le informazioni al riguardo sul nostro sito.
www.italiansfordarfur.it
Con affetto.

Antonella Napoli,
Presidente di Italians for Darfur

lunedì, maggio 09, 2011

Tony Esposito devolve a campagne Italians for Darfur parte introiti nuovo disco

Milano, 9 mag. (TMNews) - Un progetto solidale a favore del Sudan. Tony Esposito devolvera' parte degli incassi derivanti dalla vendita del nuovo disco "Sentirai" all'associazione 'Italians for Darfur'. Il cantante di "Kalimba de luna" e' da sempre attento alle problematiche sociali e con il nuovo lavoro ha intenzione di promuovere una campagna a favore dei diritti umani in Sudan, di cui e' testimone dal gennaio 2010. Tra i brani inediti contenuti nel disco, in distribuzione da maggio, due sono esplicitamente dedicati all'Africa, della cui cultura musicale Esposito si ritiene figlio.

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