Il blog di Italians for Darfur

domenica, agosto 28, 2011

Istituito il Darfur Peace Follow-Up Office

Il Presidente sudanese Omar al-Bashir ha annunciato di aver istituito un nuovo ente governativo che seguirà i lavori di implementazione degli accordi di Doha, siglati lo scorso mese (14 luglio) tra Khartoum e alcuni gruppi ribelli minori del Darfur.
L'ufficio, denominato Darfur Peace Follow-up Office, verrà guidato da Amin Hassan Omer.
Primo obiettivo dichiarato sarà la promozione dello sviluppo della regione, cruciale per attrarre i civili sfollati alle loro case abbandonate dopo gli attacchi violenti degli scorsi anni.
Una ulteriore proroga di tre mesi è stata concessa, inoltre, a JEM e SLM per sottoscrivere l'accordo, dopo i quali verrà sospesa la tregua militare.

Dopo gli ennesimi annunci, si attendono misure concrete per porre fine a una crisi immane che dura da oltre otto anni. Alcuni tra i firmatari degli accordi, raggiunti da Italians for Darfur, riferiscono tuttavia scetticismo e preoccupazione per l'effettivo rispetto degli accordi da parte del governo, alla luce di quanto accaduto in Darfur, nelle settimane successive agli incontri in Qatar.

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mercoledì, agosto 17, 2011

Rapporto Onu sui crimini in Sud Kordofan, il nuovo Darfur

Un rapporto pubblicato il 15 agosto dall'Alto Commissariato per i Diritti umani delle Nazioni Unite rileva che "violazioni del diritto internazionale penale e umanitario avrebbero avuto luogo in giugno nello Stato sudanese del Kordofan e potrebbero costituire, se confermate dagli accertamenti crimini contro l'umanità. Insomma il report dell'Onu conferma quanto da noi e altre organizzazioni abbiamo denunciato mesi fa. I fatti avvenuti negli scontri tra Forze armate sudanesi e l'Esercito di liberazione del popolo sudanese del Nord sono stati accertati da osservatori che hanno raccolto prove e ascoltato numerose testimonianze. Tra i crimini commessi detenzioni illegali, sparizioni forzate, attacchi contro i civili e spostamento in massa di popolazioni.
Questo è il link da cui scaricare il rapporto integrale.

http://www.ohchr.org/Documents/Countries/13thSouth_Kordofan_report.doc

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lunedì, agosto 15, 2011

Intervista di TMNews sul rapimento in Darfur

Sudan/ Italians for Darfur: Luci e ombre su rapimento italiano
Antonella Napoli: "Sequestro operatore Emergency ultimo caso sospetto"

Roma, 15 ago. (TMNews) - "Il rapimento dell'operatore di Emergency a Nyala è solo l'ultimo di una serie di episodi che portano alla luce quanto denunciamo da tempo: la situazione in Darfur è più grave che mai". E' quanto afferma Antonella Napoli, giornalista africanista e presidente di Italians for Darfur, associazione capofila della campagna di sensibilizzazione per il Sudan, interpellata da TM News sul rapimento di Francesco Azzarà.

"Esprimo la massima solidarietà a Gino Strada e alla famiglia del giovane sequestrato - prosegue la Napoli - e per rispetto del lavoro di chi sta operando sul campo per riportarlo a casa sano e salvo, non ritengo opportuno approfondire aspetti poco chiari di questo rapimento. E' però giusto ricordare che in Darfur da mesi, ormai, si susseguono violenze, sequestri, arresti arbitrari e sospetti e altre violazioni dei diritti umani. E non solo contro la popolazione locale. E di pochi giorni fa la notizia di un attacco ad Unamid, la missione d'interposizione congiunta di Nazioni Unite e Unione Africana nel Darfur, che ha provocato un morto e numerosi feriti. Inoltre il governo del Sudan ha minacciato di porre fine alla presenza dei caschi blu se il mandato della forza di peacekeeping dovesse essere modificato".

"La scorsa settimana - ricorda l'attivista ed esperta di questioni sudanesi - il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di prolungare di un anno il mandato di Unamid così come era stato autorizzato nel 2008. Ma Khartoum teme che possa essere modificato poiché il Consiglio Onu ha manifestato profonda inquietudine per il deterioramento della situazione in materia di sicurezza in alcune zone del Darfur e per i bombardamenti aerei compiuti dall'esercito sudanese negli ultimi mesi".

"Da giugno ad oggi si sono susseguiti sulla regione raid dell'aviazione - aggiunge la presidente di Italians for Darfur - che ha bombardato i villaggi di Esheraya, di Sukamir e di Labado nell'area meridionale della regione mentre le milizie alleate dell'esercito sudanese hanno incendiato cinque villaggi - Karko, Linda, Abu Mara, Jurab Bray e Asilowa - situati a 50 km a sud della capitale provinciale El Fasher (Darfur settentrionale). Tutto questo mentre al Sud continua il flusso di rientro dei profughi dai campi verso i luoghi di origine pacificati. Un vero paradosso. E poi, i vertici della missione di peacekeeping in Darfur hanno dichiarato che le autorità sudanesi hanno impedito agli investigatori dell'ONU di visitare i villaggi colpiti e di ascoltare i testimoni oculari, limitando inoltre la libertà di movimento ai cooperanti internazionali in grado di portare aiuti alla popolazione colpita".

"Noi di Italians for Darfur insieme alle altre organizzazioni che fanno parte della coalizione internazionale che porta avanti la campagna per il Sudan - ha concluso la Napoli - ci siamo appellati al Consiglio di Sicurezza affinché assumesse al più presto decisioni riguardo al potenziamento della missione affinché potesse proteggere efficacemente il ppolo del Darfur che continua a essere bersaglio del fuoco militare sudanese che cerca di scardinare le postazioni dei ribelli che ancora continuano a contrapporsi con le armi al Governo del presidente Omar Hassan ai Bashir. Ma finora nulla è mutato. Dall'inizio del conflitto nel febbraio 2003 il Consiglio di Sicurezza ha chiesto ripetutamente di fermare i raid che ogni volta fanno centinaia di vittime civili ma non ha mai intrapreso un'iniziativa davvero significativa per impedire che questo massacro continuasse".

Red
151636 ago 11

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Rapito operatore di Emergency in Darfur

Si chiama Francesco Azzarà l'operatore di Emergency rapito ieri vicino a Nyala, Darfur. Lungo il percorso per l'aeroporto, è stato prelevato dall'auto in cui viaggiava da un gruppo di uomini armati, forse banditi locali.
L'italiano, 34 anni, lavora presso il centro pediatrico aperto nel luglio 2010 in città.
Italians for Darfur sostiene da anni le strutture sanitarie di Emergency in Sudan.

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giovedì, agosto 11, 2011

Bambini depressi e con gravi disturbi post traumatici, sono i figli del Darfur

Oltre il 75 per cento dei bambini intervistati nei campi profughi in Darfur soffrirebbe di Disturbo post-traumatico da stress, e circa il 38 per cento di Depressione. È quanto emerge da una indagine scientifica pubblicata su The Lancet ad agosto.

Bambini e bambine vengono continuamente rapiti, violentati, uccisi, nei campi profughi sudanesi e nel vicino Chad. Molti vengono prematuramente separati dai genitori, e nn ricevono istruzione e cure medichd

Hanno ferite profonde,ma che nn si vedono: i bambini del Darfur hanno perso forse il sorriso.Noi non vogliamo per.dere la speranza.

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lunedì, agosto 01, 2011

Lunga vita all'UNAMID: mandato rinnovato di un altro anno

Le Nazioni Unite hanno rinnovato di un ulteriore anno il mandato della missione internazionale in Darfur, l'UNAMID.
Nonostante il ridotto numero di caschi blu e, soprattutto, di mezzi di trasporto, il contingente prosegue l'arduo compito di interposizione nella travagliata regione sudanese a partire dal gennaio 2008 con oltre 23.000 uomini.
Otto anni fa scoppiava il conflitto in Darfur, tra forze ribelli e forze governative, che ha causato oltre 300000 morti e circa tre milioni di profughi.
Poche settimane fa un accordo di pace tra Khartoum e una fazione dei ribelli, il Liberation and Justice Movement, è stato siglato dalle parti in causa, ma soli sei giorni fa gli Antonov della SAF sudanese hanno bombardato nuovamente il Nord Darfur uccidendo cinque civili.
Un dramma che sembra non avere fine.


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