Il blog di Italians for Darfur

lunedì, marzo 25, 2013

Coalizione di organizzazioni internazionali protesta contro la "Darfur donors conference"

Italians for Darfur Onlus e altre 83 organizzazioni per i diritti umani nel mondo hanno inviato due lettere di protesta all'Emiro del Qatar e al presidente dell'African Development Bank, contro gli investimenti in Sudan, che i Paesi donatori prometteranno a Doha, il 7 e 8 aprile, senza alcuna garanzia sul rispetto dei diritti umani.  


Dal Sudan Tribune: "The groups said that "previous Darfur donors’ conferences collected billions of dollars, but there are no signs on the ground today of how those billions of dollars were spent".

Qui il comunicato originale della coalizione internazionale, coordinata da Act for Sudan.

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giovedì, marzo 21, 2013

Annuncio razzista appare in giornale sudanese, la rete si ribella.

Sta facendo il giro della rete, tra gli esuli sudanesi, un annuncio razzista apparso su un giornale sudanese, l' "Intibaaha" n° 2529 del 22/3/2013 (seconda pagina), destando indignazione e rabbia.

Una società del Kuwait avrebbe commissionato un annuncio per la ricerca di personale femminile, con due requisiti: essere di bella presenza e avere la carnagione chiara.

Sulla rete è scoppiata la polemica, e ci si domanda, tra l'altro, come sia possibile che un giornale sudanese, in un Paese già attraversato da forti tensioni razziali, possa pubblicare simili annunci.
Attese azioni legali da giovani attivisti sudanesi.


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lunedì, marzo 11, 2013

Il Sudan e il Sud Sudan ritireranno truppe dal confine

Fonti ufficiali del governo sudanese hanno reso noto ieri che Sudan e Sud Sudan hanno siglato ad Addis Ababa, venerdì scorso, un accordo di non belligeranza sulla zona cuscinetto tra i due Stati. 

Il ritiro delle truppe sudanesi è iniziato ieri e continuerà per una settimana. 

L'accordo è stato raggiunto dopo giorni di tensioni e scontri militari tra i due Paesi, culminato nel bombardamento aereo della città di Jau.

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mercoledì, marzo 06, 2013

6 Marzo, Italians for Darfur e altre 40 ONG nel mondo chiedono giustizia per il Sudan

Oggi, United to End Genocide e Italians for Darfur Onlus, per l'Italia, hanno riunito 40 organizzazioni dei diritti umani nel mondo, le quali domandano un maggior impegno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel giudicare  il Presidente Sudanese, Omar al-bashir e tre altri leaders sudanesi, Ahmed Haroun, Ali Kushayb e Abdel Rahim Mohammed Hussein, ricercati dalla Corte Penale Internazionale (CPI), per i loro oltraggiosi crimini commessi in Darfur. 

L'assenza di un deciso piano d'azione dei membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, e la mancanza di sostegno di parte della comunità internazionale, compresa l'Unione Africana, ha permesso questo continuo stato di impunità a un costo altissimo per le vittime di questi crimini e per i  civili del Sudan.

Per questo motivo, chiediamo che gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza assicurino che la risoluzione 1593 sia pienamente attuata, pressando gli Stati a cooperare con la CPI e procedendo contro la non cooperazione degli Stati che hanno aderito allo Statuto di Roma ed altri eventuali.

Il Consiglio di Sicurezza deve dire chiaramente al Presidente Bashir e agli altri fuggitivi che l'impunità per crimini così gravi non è una opzione perseguibile. 
La giustizia per le vittime del Darfur e il processo per gli indiziati è l'unica strada per garantire una pace duratura al popolo del Sudan. 

Un sito internazionale è stato dedicato all'iniziativa: Bashir Watch
Leggete la lettera completa e la lista delle organizzazioni firmatarie, tra cui Italians for Darfur Onlus:


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lunedì, marzo 04, 2013

Rapporto governativo: "un bambino su tre è malnutrito"

Bahr Idriss Aby Garda è il Ministro della Sanità del Sudan. Attraverso le sue parole, il Governo del Sudan lancia l'allarme malnutrizione per un terzo della popolazione, la stessa popolazione che ogni giorno combatte la propria personale battaglia per sopravvivere, tra ribelli armati e soldati di Khartoum: Darfur, Sud Kordofan, e le regioni del Nilo Azzurro e del Mar Rosso sono le aree dove più è grave la crisi alimentare. 

I numeri del rapporto stilato dal Ministero della Sanità non danno adito ad equivoci: un bambino ogni dodici è denutrito, uno su tre è malnutrito. In tutto, sarebbero 13 milioni i sudanesi che soffrono la scarsa disponibilità di alimenti. 

Le responsabilità, invece, sono tutt'altro che chiare.

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