Il blog di Italians for Darfur

lunedì, novembre 18, 2013

Bombardment on Nuba Mountain: the video

The bombing on Sudan has restarted. The video we are publishing shows what happened yesterday Sunday November 17th, when SAF (Sudanese Air Force) has bombed the Buram village, in the Nuba Mountains. The village has been raided intensively, and practically burned down.
 A few days before this, El Abassiya has been raided by SAF. Following what Radio Dabanga has declared, during an air raid on El Abassiya in the Nuba Mountains, a primary school has been hit. A military plane of SAF has dropped 3 bombs on 'Dar es Salaam' school in the Umm Marha village, which is in the western part of El Abassiya. The number of deaths is not sure, on the radio they talk about 15 people, of whom at least 5 children dead and 20 children wounded.
Contemporary, a new frontline has opened in another strategic area of the region, which has pushed thousands of civilians to flee from Jebell Marra, where SRF and Sudanese militias are fighting.
The air raids have been confirmed also by UNAMID (African Union-United Nations mission in Darfur), which has collected information on the air raid from fleeing civilians.
From the beginning of 2013, over 140,000 people have fled from Western Sudan. After 10 years from the beginning of the conflict, Darfur is still the biggest humanitarian crisis in the world, and still keeps being ignored by the international community, despite the embargo on weapons established in 2004 and the UN mission in the territory.
 
Thanks to Elena Ghizzo for translation
 
 

Nuovi bombardamenti in Sudan: i nostri appelli ancora inascoltati

Riprendono i bombardamenti in Sudan e questa volta non ci fermiamo alla denuncia con le parole, ma rilanciamo un video che mostra gli orrori che le Forze armate sudanesi stanno compiendo in Sud Kordofan come in Darfur. ORA!!!
Si tratta del villaggio di Buram, sui Monti Nuba, che ieri è stato sottoposto a continui raid aerei. E' stato praticamente raso al suolo.
Pochi giorni prima, stesso modus operandi, l'area colpita El Abassiya. In quel caso le notizie erano state diffuse da Radio Dabanga: un aereo militare aveva sganciato tre bombe di cui una aveva colpito la scuola elementare 'Dar es Salaam' nel villaggio di Umm Marha che si trova nella parte occidentale di El Abassiya. Tra i morti almeno cinque bambini, mentre altri 20 piccoli sono rimasti feriti e trasportati all’ospedale della città. Anche in questo caso sono state distrutte case e interi allevamenti di bestiame sono andati in fiamme. Le Saf hanno bombardato anche altre aree nella stessa località, suscitando orrore e panico tra la popolazione di Umm Marha e dei villaggi della parte occidentale. In contemporanea si è aperto un ulteriore fronte di guerriglia in un'altra area strategica della regione, che ha spinto migliaia di civili in fuga dal Jebell Marra dove si sta consumando l'ennesimo combattimento tra i ribelli del Fronte Rivoluzionario del Sudan e le Forze Armate del Sudan.
I raid sono stati confermati anche dalla missione di pace congiunta dell'Onu e dell'Unione africana in Darfur (Unamid) che ha riferito di aver raccolto notizie sui bombardamenti aerei dai civili in fuga.
Dall'inizio dell'anno ad oggi oltre 140mila persone sono fuggite dal Sudan occidentale riportando a oltre due milioni gli sfollati interni, ai quali vanno aggiunti i 50mila rifugiati in Ciad.
Dieci anni dopo lo scoppio del conflitto e l’avvio di quella che venne definita la crisi umanitaria più grande del mondo, in Darfur si continua a morire e circa il 50 per cento della popolazione della regione è direttamente coinvolta nel conflitto che, nonostante
risoluzioni sul disarmo delle milizie, l’embargo sulle armi deliberato nel 2004 e un’imponente missione di caschi blu dell’Onu dispiegata sul territorio, prosegue nell'indifferenza della comunità internazionale.
 
 


mercoledì, novembre 13, 2013

"Scontri tribali preoccupano più dei ribelli", secondo il Ministro della Difesa sudanese

Ancora pesanti scontri nel sud-ovest del Darfur, tra varie fazioni tribali in lotta per il controllo delle risorse, domenica scorsa. 
L'UNAMID, invece, ha rilasciato un comunicato, lunedì, per dirsi "allarmata" della recrudescenza degli scontri tra le tribù Misseriya, Salamat e Taisha nel Darfur centrale. 

Secondo fonti ufficiali della Difesa sudanese, gli scontri tribali stanno assumendo un carattere sempre più violento e preoccupante, ancor più delle attività dei ribelli, contro i quali è già in corso una campagna militare di larga scala.




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