Il blog di Italians for Darfur

giovedì, aprile 30, 2015

Le repressioni continuano dopo la vittoria di al Bashir

Secondo un gruppo per i diritti umani. il Governo sudanese continua il giro di vite sui manifestanti dell'opposizione e degli studenti che sono scesi in piazza per protestare contro le politiche che hanno avuto inizio dopo le elezioni presidenziali di questo mese vinte da Omar al-Bashir. 

Il gruppo di difesa dei diritti Human Rights Watch (HRW) ha detto che decine di membri del partito d'opposizione, attivisti politici e studenti sono stati picchiati ed arrestati arbitrariamente -in particolare dai servizi di sicurezza del Sudan- in un'ondata di repressione che ha avuto inizio dal giorno prima della votazione. Le votazioni, con cui Bashir ha esteso il suo dominio 26 anni nel Paese, è stato ampiamente condannato da gruppi per i diritti umani e da molti Governi occidentali per il processo non equo ed accessibile a tutti.

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mercoledì, aprile 29, 2015

Il Governo del Sudan accusa UNAMID di omicidio

Il Ministero degli Affari Esteri ha, oggi, accusato la missione mista dell'Unione Africana e delle Nazioni Unite per la regione del Darfur (UNAMID) di aver ucciso la scorsa settimana sette civili nella suddetta Regione del Paese. 
Il Capo del Dipartimento della Pace e degli Affari Umanitari del Ministero, Yamal al Sheji, ha detto in una conferenza stampa che quattro dei civili sono stati uccisi a "sangue freddo" dopo averli trattenuti nella sede della missione nella zona di Kas, nella provincia del Darfur del Sud (nel Sudan Occidentale).
In questo stesso modo, ha aggiunto che altri tre civili sono stati assassinati gli scorsi giovedì e venerdì con degli colpi sparati dai soldati di UNAMID. 
Lo scorso venerdì, UNAMID ha annunciato che almeno quattro persone armate sono state uccise e sei uomini della missione sono rimasti feriti nella Provincia. 
Al Sheij, dopo aver negato che gli uomini deceduti avessero attaccato UNAMID, ha rivelato che il suo Paese ha formato una commissione presidenziale per investigare sulle circostanze degli avvenimenti il cui rapporto finale dovrebbe essere pubblicato il prossimo mercoledì.
Anche il leader della tribù di Al Zagaua, Um Kamlati Hanu, ha affermato che gli stessi uomini armati appartenevano al suo gruppo e che non avevano intenzione di attaccare i soldati di UNAMID ma che stavano inseguendo dei ladri. 
Il passato lunedì, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per i due attentati consecutivi contro UNAMID e per la "limitata cooperazione" del Governo del Sudan. 
L'8 aprile -prima della proclamazione della vittoria alle elezioni- il presidente del Sudan, Omar Hassan al Bashir, aveva assicurato che la regione del Darfur già non necessitava di UNAMID perché la situazione -a suo avviso- stava tornando alla normalità.
Il Governo del Sudan si è pronunciato, nonostante il Darfur, dal 2003, è scenario di un conflitto che ha causato almeno 300 mila morti e quasi 3 milioni di rifugiati.

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martedì, aprile 28, 2015

Al Bashir vince con il 94% dei voti le elezioni presidenziali in Sudan

Il presidente del Sudan Omar Hassan al-Bashir ha vinto le elezione presidenziali del 2015 con il 94% dei voti, secondo i risultati ufficiali annunciati il Lunedi. In questo modo ha esteso il suo dominio -molto discusso- di quasi tre decenni per altri cinque anni. Il Lunedì, il presidente della Commissione Elettorale Nazionale (NEC), Mukhtar al-Asam, ha detto, alla televisione nazionale, che Bashir ha ricevuto circa 5,2 milioni di voti e che l'affluenza alle urne è stata del 46,4%, sottolineando che le diffuse segnalazioni di una scarsa partecipazione erano "inesatte".
Nonostante le dichiarazioni televisive, le elezioni si sono contraddistinte da problemi legati alla correttezza e all'equità del processo che ha confermato la vittoria di al Bashir.

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lunedì, aprile 27, 2015

Più di 100 mia nuove sfollate in Darfur dal gennaio 2015

Nel 2015 le organizzazioni umanitarie indirizzeranno la loro assistenza a circa 5,4 milioni delle persone più vulnerabili in Sudan. Questa vulnerabilità è stata principalmente causata dagli sfollamenti risultanti da conflitti, dall'insicurezza alimentare cronica e dalla malnutrizione. Circa 3,1 milioni di persone in Sudan sono sfollate; la maggior parte sono in Darfur, mentre altre 0,7 milioni di persone sono profughi sfollati dal loro Paese d'origine o Sud Sudanesi che non sono in grado di tornare nel loro Paese. Inoltre, la comunità umanitaria mira a fornire assistenza a circa 1,6 milioni delle maggior parte delle persone non-sfollate che vivono in uno stato di insicurezza alimentare, così come a 1.2 milioni dei bambini più gravemente malnutriti di età inferiore ai cinque anni.
In Darfur più di 121 mila persone sono scappate dalle loro case a causa dei conflitti susseguitesi a partire dal gennaio 2015. Di queste persone, solo 37 mila hanno ricevuto assistenza per i loro bisogni. Le restrizioni di accesso e la costante insicurezza ha impedito all'OCHA ed ai suoi partner di aiutare le altre 84 mila persone tuttora sfollate a causa del conflitto nel settore orientale di Jebel Marra del Darfur.

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venerdì, aprile 24, 2015

Messaggi delle Istituzioni in onore del Global Day for Darfur 2015


GIORNATA MONDIALE DARFUR, GRASSO: NOSTRO DOVERE AIUTARE CHI FUGGE DA GUERRA E FAME 
"In occasione del Global day for Darfur desidero rinnovare anche quest'anno il mio più vivo apprezzamento per l'attività svolta con costanza e determinazione da Italians for Darfur". 
Così il presidente del Senato Piero Grasso alla presidente dell'associazione "Italians for Darfur', Antonella Napoli, per la Giornata mondiale per il Darfur. 
"L'immane tragedia che da più di dieci anni si consuma in questa regione del Sudan  - sottolinea Grasso - non è più tollerabile e richiede a gran voce l'intervento di tutte le nazioni. è nostro dovere aiutare coloro che lasciano il proprio paese non per scelta ma costretti dalla guerra e dalla fame, trovandosi poi ad affrontare condizioni di vita durissime e talvolta disumane. solo se la comunità internazionale sarà unita nell'affrontare il problema, solo se sarà forte e credibile nella condivisione delle responsabilità, riusciremo a porre fine a queste tragedie garantendo anche in quei luoghi il rispetto dei principi di civiltà che costituiscono il fondamento di tutta la comunità internazionale. augurando pieno successo all'iniziativa, invio a lei e a tutti i membri dell'associazione i miei più cordiali saluti" conclude il presidente del Senato nel suo messaggio. 
Roma, 24 aprile 2015 



GIORNATA MONDIALE DARFUR, BOLDRINI: ISTITUZIONI FACCIANO DI PIÙ PER FAVORIRE LA PACE 
"Auspico che dalle Istituzioni internazionali venga fatto ogni sforzo per ristabilire la pace nel Darfur e garantire il rispetto dei diritti umani". Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini in un messaggio in occasione della Giornata mondiale per il Darfur promossa da 'Italians for Darfur'. 
"Senza interventi di questo tipo - sostiene Boldrini - capaci di risolvere alla radice le guerre che insanguinano l'Africa subsahariana sarà illusoria ogni pretesa di porre un argine alle migrazioni forzate ed alle tragedie che ogni giorno le accompagnano nel deserto e in mare. Il dibattito pubblico della politica e dei media non mostra ancora sufficiente conoscenza del fatto che non pochi dei rifugiati che arrivano attraverso la Libia provengono dal Sudan ed alla Repubblica del Sudan del Sud", conclude la presidente della Camera. 
Roma, 24 aprile 2015 


MATTARELLA: FINE VIOLENZE E RISPETTO DIRITTI UMANI REQUISITI INDISPENSABILI PER PACE
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso i migliori auguri di buon lavoro agli organizzatori e ai partecipanti alle iniziative in Italia in occasione della Giornata mondiale del Darfur.
È quanto si legge in una nota della presidenza della Repubblica firmata, a nome del presidente, dal consigliere degli Affari diplomatici Emanuele Manzitti e inviato alla presidente dell'associazione "Italians for Darfur" Antonella Napoli. 
"L'Italia è da sempre attenta alle vicende sudanesi - si legge nel messaggio - e ha costantemente sostenuto gli sforzi a favore del dialogo fra governo e opposizioni volti a superare le tensioni che attraversano il paese. L'Italia è profondamente convinta dell'importanza di un reale dialogo nazionale, inclusivo e sincero, che permetta di porre fine alle violenze registratesi nel Darfur, come pure in altre parti del paese. La fine delle violenze, il rispetto dei diritti umani, la tutela delle popolazioni, soprattutto quelle più deboli e fragili, sono requisiti indispensabili per lo sviluppo sociale ed economico, le vere armi atte a sconfiggere il terrorismo e il fondamentalismo che trovano terreno fertile nell'emarginazione e nell'assenza di valori" conclude la nota.
Roma, 24 aprile 2015

giovedì, aprile 23, 2015

Al Bashir potrebbe partecipare all'anniversario dell'indipendenza del Sud Sudan

Il presidente sudanese, Omar Hassan al-Bashir, dovrebbe essere tra i numerosi Capi di Stato e di Governo che parteciperanno, il prossimo luglio, alla celebrazione del quarto anniversario dell'indipendenza del Sud Sudan.

Al Bashir ha partecipato, solo, alla celebrazione dell'indipendenza della giovane Nazione nel 2011 che è stata ottenuta in seguito al referendum del gennaio 2011 quando il Sud Sudan ha optato per la creazione di uno Stato indipendente.

Dal momento che le relazioni tra i due Paesi si sono deteriorate rapidamente scambiandosi accuse di sostenere reciprocamente i gruppi ribelli rivali e per il conflitto armato a Heglig, rimane ancora incerta la partecipazione alla celebrazione dell'anniversario da parte di al Bashir.

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mercoledì, aprile 22, 2015

Bocciate le elezioni in Sudan per mancanza di diritti ed equità

I membri della Troika (Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti) si rammaricano con il Governo del Sudan per il fallimento nel creare un ambiente libero, equo e favorevole alle elezioni. Le restrizioni dei diritti politici e di alcune libertà, le pratiche contro i diritti sanciti dalla Costituzione sudanese, la mancanza di un dialogo nazionale credibile e la prosecuzione dei conflitti armati nel Paese e nelle periferie sono tra le ragioni della scarsa partecipazione riportata e della bassissima affluenza alle urne. L'esito di queste elezioni non può essere considerato un'espressione credibile della volontà del popolo sudanese.

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martedì, aprile 21, 2015

Al Bashir annulla il viaggio in Indonesia per il divieto di sorvolare alcuni Paesi

Lo scorso lunedì, il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir ha cancellato la sua visita in Indonesia per partecipare alla riunione del Movimento dei Paesi Non Allineati. Delle fonti governative hanno detto al Sudan Tribune -in modo anonimo- che il viaggio del Presidente del Sudan è stato accantonato a causa della negazione dei permessi di sorvolare lo spazio aereo dei Paesi di passaggio verso Jakarta.

I nomi di queste Nazioni e le ragioni della loro decisione non sono state divulgate. I viaggi di al Bashir sono, generalmente, pianificati in modo accurato alla luce del mandato d'arresto internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) con l'accusa di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità.

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lunedì, aprile 20, 2015

Al Bashir viaggia in Indonesia per una riunione dei Paesi Non Allineati

Il presidente sudanese Omar al-Bashir è in viaggio verso l'Indonesia per un summit delle Nazioni in via di sviluppo: si tratta di un viaggio particolare -al di fuori dell'Africa e del Medio Oriente- per un Capo di Stato incriminato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) per presunti crimini di guerra.
Il portavoce del Ministero degli Esteri sudanese. Ali al-Sadig, dalla capitale Khartoum, ha confermato che "Al-Bashir è partito il Lunedi per una visita di tre giorni nella nazione asiatica per partecipare a una riunione del Movimento dei Paesi Non Allineati". 
La CPI nel 2009 ha emesso un mandato d'arresto per al-Bashir con l'accusa di crimini contro l'umanità relativi al conflitto nella regione sudanese occidentale del Darfur. La corte ha esortato, in precedenza, ai Paesi che il Presidente sudanese dovesse visitare di arrestarlo.

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venerdì, aprile 17, 2015

Il Sudan ha usato bombe a grappolo sui civili

Human Rights Watch riporta che l'Esercito del Sudan ha utilizzato delle bombe a grappolo su aree civili del Sud del Paese -sulle montagne occupate dai ribelli- negli scorsi mesi di febbraio e marzo. 
L'organizzazione per i Diritti Umani ha affermato questo giovedì, attraverso un comunicato, che dei ricercatori di New York hanno trovato le prove di sei bombe a grappolo durante una visita nel mese di aprile sulle Montagne di Nuba -nello Stato di confine del Kordofan Meridionale. I testimoni hanno riferito alla Delegazione statunitense che dei bombardamenti aerei su due villaggi hanno causato la distruzione di case, nei due mesi precedenti. Rispetto a ciò, l'esercito del Sudan ha negato l'impiego di armi in quella regione nei mesi indicati.
La prova "mostra il totale disinteresse da parte del Governo per il proprio popolo e la vita dei civili", ha dichiarato Daniel Bekele, direttore di Human Rights Watch in Africa. Egli ha esortato il Sudan ad aderire ad un trattato internazionale che vieta l'uso di munizioni a grappolo.

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giovedì, aprile 16, 2015

Un altro membro del regime genocida si dirige verso Washington D.C.


Ieri, il Ministro delle Finanze e dell'Economia Nazionale Badr-Eldin Mahmoud Abbas è partito per la capitale degli Stati Uniti, Washington, con una delegazione di alto livello per partecipare alla riunione primaverile della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.
Gli incontri si svolgeranno dal 17 al 20 aprile e serviranno per discutere la performance economica dei Paesi membri di Bretton Woods. A margine degli incontri, si terrà una serie di conferenze e seminari in materia di lavoro finanziario ed economico. I membri della delegazione sono il Governatore della Banca Centrale del Sudan, Abdurahman Hassan Abdulrahman, il dottor Sabir Mohamed Hassan ed il Sottosegretario al Ministero delle Finanze Mustafa Yousif Holi, oltre a quelli della delegazione tecnica del Ministero delle Finanze e della Banca Centrale del Sudan .
Il ministro delle Finanze, che è a capo della delegazione, incontrerà i ministri delle finanze di altri Paesi che hanno relazioni economiche con il Sudan. In aggiunta a ciò, il Ministro dovrà tenere delle riunioni per discutere il debito estero sudanese con i Paesi con i quali è fortemente indebitato: gli Stati Uniti, il Giappone, la Norvegia, la Francia, l'Italia e l'Austria.
Ci sono molti segnali che lasciano intendere che l'amministrazione Obama è disposta ad aiutare il regime autore del genocidio volendo trattare l'oneroso debito di 48 miliardi di dollari statunitensi. Debito maturato prevalentemente sotto il Governo attuale e riflesso della cattiva gestione economica e delle continue spese militari, comprese le acquisizioni di armi sofisticate.

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mercoledì, aprile 15, 2015

Nessun osservatore internazionale per monitorare le elezioni

Con il voto in corso alle elezioni nazionali del Sudan, è già chiaro che ai cittadini del Paese è stato negato un processo elettorale libero ed equo. I principali partiti di opposizione stanno boicottando le elezioni, che sono aperte, ufficialmente, dal Lunedi al Mercoledì -sono state prolungate per un giorno. Il presidente sudanese Omar al-Bashir è certo di vincere un altro mandato e di estendere il suo per oltre 26 anni. Le elezioni controllate dal Governo sono state precedute da arresti degli esponenti dell'opposizione ed attivisti, confische di giornali senza spiegazione e la violenza in corso in Darfur, Sud Kordofan e Blue Nile.

Diversi gruppi, compresa l'Unione europea, hanno scelto di non inviare rappresentanti per monitorare le elezioni di quest'anno, perché il Governo del Sudan non è riuscito a rendere il processo inclusivo e democratico. Nel 2010, le elezioni in Sudan non sono state eque e libere, ma molti sentivano una maggiore necessità di inviare osservatori a causa del coinvolgimento internazionale nel processo di pace che ha portato alla votazione.

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martedì, aprile 14, 2015

Le elezioni illegittime del Sudan potrebbero aggravare i conflitti

Suliman Baldo, direttore esecutivo dell'organizzazione per i diritti umani, Sudan Democracy First Group, avverte che i sondaggi potrebbero portare ulteriori violenze nel Paese che è devastato dalla guerra.
"Le elezioni dovrebbero aumentare l'isolamento del partito al Governo dalla popolazione, aggravare la crisi politica nel Paese e portare all'escalation del conflitto in tutte le regioni del Sudan, in particolare nel Darfur, nel Sud Kordofan  e nella zona del Nilo Azzurro", dice Baldo.

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lunedì, aprile 13, 2015

Nuova vittoria di al-Bashir?

Il presidente del Sudan, Omar al-Bashir, ed unico leader al mondo su cui pesa l'accusa di genocidio, è visto come il candidato che può ottenere una vittoria schiacciante nelle elezioni di questa settimana. In questo modo potrebbe estendere il suo regno oltre 25 anni di Governo: durante il suo mandato, il suo paese ha subito molteplici insurrezioni e la secessione della ricca regione di petrolio del Sud.

http://www.washingtonpost.com/world/middle_east/sudan-leader-set-to-extend-chaotic-rule-in-lackluster-vote/2015/04/12/18bf98cc-e123-11e4-ae0f-f8c46aa8c3a4_story.html

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venerdì, aprile 10, 2015

Fuga di notizie del Governo del Sudan: pregiudizi dell'Unione Africana

Questa settimana si è acceso un dibattito infuocato per l'autenticità dei documenti dell'intelligence trapelati dal Governo sudanese. L'anno scorso, il verbale di una riunione di funzionari di alto livello del Governo e di membri del Partito del Congresso Nazionale rivela, presumibilmente, i pregiudizi dei funzionari dell'Unione africana verso Khartoum negli sforzi per la mediazione con lo scopo di una pacificazione in Darfur.

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giovedì, aprile 09, 2015

13 milioni di sudanesi al voto da lunedì a mercoledi 15 aprile

Da lunedì a mercoledì 15 aprile,  i sudanesi si recheranno alle urne per le nuove elezioni presidenziali, legislative e regionali. 

A fine aprile, salvo imprevisti, si saprà l'esito delle consultazioni che chiameranno al voto oltre 13 milioni di sudanesi. Il risultato appare, tuttavia, scontato e si attende la riconferma dell'attuale esecutivo.

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Posted by Italians for Darfur Onlus on Giovedì 9 aprile 2015

Secondo Bashir, il Darfur non ha bisogno di forze di pace

Il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir ha detto che la regione del Darfur non ha bisogno della missione di pace ibrida (UNAMID), aggiungendo che le tradizioni e i costumi locali sono sufficienti a risolvere i conflitti nella Regione.

http://ht.ly/LnVIF

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mercoledì, aprile 08, 2015

Le Forze dell'Ordine Locali hanno beneficiato della formazione UNAMID sui diritti umani

L'introduzione ai diritti umani internazionali ed alle leggi umanitarie; il diritto internazionale dei rifugiati e la protezione degli sfollati interni (IDP); il sistema giudiziario che riguarda il rispetto degli standard e le procedure internazionali in materia di arresto e di detenzione; il ruolo dei giudici, pubblici ministeri, rappresentanti legali e corti rurali. Questi sono stati i temi al centro di un seminario sullo sviluppo delle capacità di due giorni organizzato da UNAMID a El Daein, nell'Est Darfur.

Il seminario, a cui hanno partecipato più di 20 agenti penitenziari e di polizia del Governo del Sudan, aveva lo scopo di fornire ai partecipanti una conoscenza approfondita dei principi fondamentali dei diritti umani, dei principi cardine dell'amministrazione della giustizia e della prevenzione della violenza sessuale e di genere.

Affrontando il seminario, il rappresentante UNAMID per i diritti umani, Francois Barashingwa, ha spiegato che la sessione è stata progettata per costruire le competenze necessarie per garantire l'attuazione delle norme internazionali sui diritti umani. "Crediamo che i partecipanti potranno svolgere il loro ruolo in modo responsabile per aderire agli standard dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale e prevenire le violazioni dei diritti umani", ha detto.

Da parte sua il Capo della Polizia e Generale di Brigata, Mudathir Abdurrahman, ha ringraziato la Missione per i suoi sforzi nel migliorare le capacità dei funzionari locali e ha esortato i partecipanti a utilizzare le conoscenze acquisite. Inoltre, ha chiesto a UNAMID di organizzare altri seminari con il fine di migliorare e sviluppare le capacità per la polizia locale della zona.

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