Il blog di Italians for Darfur

sabato, ottobre 06, 2007

"Dov'è la speranza?", Intervento dell'ON. Zacchera (AN) a Strasburgo

STRASBURGO(Aise): Non basta inviare aiuti umanitari: per risolvere la crisi in Darfur è necessario costringere i governi al rispetto dei diritti umani. Questo, in sintesi, quanto sostenuto da Marco Zacchera, responsabile esteri di Alleanza Nazionale che, membro della delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa, lo scorso 2 ottobre è intervenuto a Strasburgo nella sessione ordinaria di lavori sulla crisi umanitaria in Darfur.
On. Marco Zacchera (AN)"Sono stato in Darfur tre mesi fa", ha esordito Zacchera. "Ho visitato la situazione sia a Kartum sia nel Darfur. Ho visto e denuncio il livello ridicolo dei soldati dell’Unione Africana: soldati senza volontà, senza ordini, senza mezzi, a luglio non prendevano la paga da cinque mesi e che ovviamente stavano ben chiusi nelle loro caserme per paura, uscendo, di essere uccisi perché non avevano la possibilità di controllo neppure a pochi chilometri dai loro campi. Poi – ha aggiunto - ho visitato i campi profughi del Darfur. Ho visto, sì, che arriva il cibo, arrivano le medicine. Ma quegli uomini e quelle donne, a decine di migliaia sono stipati in campi che sono in mezzo al deserto, in mezzo al nulla. Ho visto gli occhi di quella gente. Alle cinque della sera, gli aiuti umanitari e gli assistenti vanno via, e c’è il buio perché non esiste una luce, non esiste un fuoco, non esiste la luce elettrica. C’è la paura di quelli che arrivano perché nessuno li difende".
"Eppure – ha osservato il deputato italiano - tutti sanno che il governo del Sudan ha delle pesantissime responsabilità in questo: queste cose sono volute, non nascono per caso. Certo, ci sono stati problemi ambientali, c’è stato il problema della siccità, di queste popolazioni che si sono mosse, ma il governo sudanese ha delle responsabilità catastrofiche in questa situazione e può continuare a fare quello che vuole. La scorsa settimana, colleghi, la scorsa settimana sono stati consegnati ottanta fuoristrada ai ribelli. Tre giorni fa sono stati massacrati i soldati dell’Unione Africana, attaccati in una delle loro basi".
"Queste – ha sottolineato Zacchera - sono delle responsabilità gravi che bisogna avere il coraggio di dire. Se non siamo in grado di costringere i governanti alle proprie responsabilità, noi non contiamo nulla. Possiamo approvare tutte le risoluzioni del mondo, non cambia nulla. Il Sudan è un paese ricco, il suo sottosuolo è pieno di petrolio, i cinesi ci fanno gli affari, ora anche se poco una parte delle società europee saranno in Darfur, e se non in Darfur in altre parti del Sudan e cercheranno di partecipare anche loro all’estrazione. Allora è indispensabile ma – ha sostenuto con fermezza il deputato - non serve mandare solo aiuti umanitari, bisogna costringere i governi a fare rispettare i diritti umani dei propri cittadini altrimenti anche gli aiuti umanitari servono a poco anche perché, bisogna dire, la grandissima parte delle spese è per l’organizzazione, solo una goccia arriva a destinazione. Oltre il 95% di quanto costa l’aiuto umanitario – ha denunciato Zacchera - viene speso nell’organizzazione: a quella gente non va nulla, ma non c’è nulla da fare. Concludo, amici, nei campi profughi si sopravvive, non si vive. Che differenza c’è fra i conigli, che alleviamo nei nostri orti o negli allevamenti e degli esseri umani confinati senza nulla in campi da mesi, da anni. Dov’è la speranza? Io sono angosciato per la situazione in Darfur. Ho visitato nel 1994 anche il Ruanda. Era diverso là. Qui siamo in mezzo ad un deserto, non c’è nulla eppure vivono milioni di esseri umani. Come possiamo – ha concluso - non sentirci coinvolti in questa situazione?".
Molto attivo nel sociale, Zacchera nel 1980 ha fondato "Verbania Center" un’associazione "piccola ma concreta, funzionale" che in questi 27 anni ha raccolto fondi destinati alla costruzione di scuole, acquedotti, cooperative, dispensari in Africa, America Latina e nell’Est Europeo prima dell’allargamento della UE.
La prossima iniziativa promossa dall’associazione per la raccolta fondi è "Un fiore per l’Africa", mostra mercato di oltre 100 acquerelli del pittore Giorgio Florio che sarà ospitata dal 12 al 14 ottobre da Palazzo Viani sul lungolago di Verbania Pallanza. (aise)

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