L'Italia stanzia fondi per il Darfur
Destinati 40 milioni di euro"prioritariamente"alla regione sudanese e al Corno d'Africa
Alla fine al vertice di Lisbona di Darfur se ne è parlato, ma soltanto a margine dei lavori del summit UE - Africa. I responsabili della politica estera di alcuni paesi europei hanno incontrato il presidente sudanese Omar al Bashir per avanzare la loro inquietudine per il dramma del Darfur e, soprattutto, per il ritardo dell'avvio della forza di pace dell'Unione Africana nella martoriata regione sudanese. A questo proposito, l'Italia - e permettetemi di dire che se finalmente il nostro Paese si è finalmente esposto in modo concreto per il Darfur è anche grazie al nostro impegno e alla campagna di mobilitazione e informazione che abbiamo messo in campo negli ultimi mesi - e l'Unione africana hanno firmato un accordo per una peace facility italo-africana da 40 milioni di euro, che sarà destinata prioritariamente al Darfur e al Corno d'Africa. Anche in questo caso la firma dell'accordo è avvenuta a margine del vertice. Per l'Italia ha partecipato alla cerimonia il presidente del Consiglio Romano Prodi, mentre per l'Unione Africana era presente il presidente Alpha Omar Konar‚.Per quanto concerne i temi trattati ufficialmente in questo primo summit fra Unione Europea e Africa vi segnalo l'adozione dei principi del nuovo "parternariato strategico" a mezzo secolo dalla fine del colonialismo e la cosidetta nuova "relazione fra uguali" auspicata da Jos‚ Socrates, premier portoghese e presidente di turno dell'Ue. Sinceramente un po' poco per un vertice atteso da sette anni... E pensare che è stato fortemente voluto dall'Unione Europea soprattutto perché teme di perdere piede nell'immenso mercato africano soprattutto di fronte all'avanzata inarrestabile della Cina - assai meno preoccupata dell'Europa di far corrispondere la distribuzione di aiuti e investimenti al buon governo, come ha fatto rilevare ieri il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Il primo giorno del vertice ieri ha messo in bella luce del resto tutte le divergenze fra europei e africani. A partire dall'impazienza dei leader del continente nero di fronte a quelle che vengono percepite come lezioni indebite.Fra i punti del contendere: le richieste di indennizzi per l'era coloniale da parte del leader libico Muammar Gheddafi, le proteste per la presenza del presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe (il premier britannico Gordon Brown ha boicottato il summit mandando la sua inviata baronessa Valerie Amos, presidente della Camera dei Lord e grande esperta africana del governo); e piú in generale il tema dei diritti umani, esposto da un discorso molto fermo di Merkel contro Mugabe, rintuzzato poi dal presidente senegalese Wade. Non so a voi, ma a me la Merkel piace sempre di più. Non a caso è una dei leader europei più impegnata per il Darfur.
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