Italians for Darfur
Parte dalle università la campagna per il disinvestimento
Carissimi, siamo riusciti con grande fatica a realizzare a dicembre un'iniziativa per il Darfur nel mese in cui l'Italia ha assunto la presidenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Attraverso il lancio della campagna per il disinvestimento in Sudan abbiamo sollecitato il nostro governo a fare di più per sbloccare l'invio della missione di peacekeeping in Darfur. Alcuni organi di informazione hanno ripreso la notizia. Vi segnalo alcuni link e posto l'agenzia Ansa che è uscita ieri e che ha diffuso anche un nostro comunicato.
Un caro saluto a tutti e buone feste.
Antonella
(ANSA) - ROMA, 20 DIC - E' partita stamane anche in Italia la campagna di disinvestimento in Sudan promossa dal movimento per i diritti umani 'Italians for Darfur' e dalle ong internazionali 'Save Darfur' e 'Aegis Trust'.
La campagna, hanno spiegato i promotori, e' mirata a ''dirottare gli investimenti delle aziende italiane in Sudan, il cui governo si e' macchiato di gravi crimini contro l'umanita', verso altri paesi costringendo cosi' le istituzioni sudanesi a porre fine allo sterminio in Darfur''.
L'iniziativa, che ha visto coinvolte molte universita' italiane tra cui 'La Sapienza' e 'Tor Vergata' di Roma, la 'Federico II' e l' 'Orientale' di Napoli e l'Universita' di Salerno, e' stata l'occasione per alcuni studenti e militanti delle associazioni di distribuire volantini e materiale informativo sulla crisi in atto in Darfur, e di indossare per l'occasione magliette con lo slogan ''Stop for blood in Darfur''.
Con questa campagna si promuove il ''consumo responsabile'' - come si legge in un comunicato di 'Italians for Darfur' - che si sta diffondendo in tutto il mondo industrializzato. ''Con le informazioni che forniamo ai cittadini, cerchiamo di stimolare il senso critico comune alimentato dalla libera circolazione di notizie spesso criptiche, applicato alla scelta dei fondi azionari, dei prodotti e dei servizi sul mercato'' ''Il consumatore critico a cui ci rivolgiamo - prosegue il comunicato - dovrebbe porsi domande sulle conseguenze della produzione e del commercio dei prodotti e dei servizi delle singole grandi aziende, nazionali e multinazionali che operano in collaborazione con il Sudan o che svolgono le loro attivita' nel paese'', hanno proseguito.
Cio' che 'Italians for Darfur' intende sottolineare e' che con la disinformazione si corre il rischio di ''rendersi complici del massacro in atto in Darfur''. Per questo, hanno aggiunto, ''cerchiamo di far comprendere che scegliendo determinati investimenti si rischia di finanziare inconsapevolmente le milizie janjaweed che uccidono popolazioni di interi villaggi in Darfur da oltre quattro anni. Gia' 400.000 civili sono morti e piu' di due milioni sono i rifugiati nei campi profughi''.
20-DIC-07 17:49 NNNN
Etichette: Darfur, fai notizia, fainotizia
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