Il blog di Italians for Darfur

martedì, gennaio 13, 2009

Nuova campagna

Denunciamo la presenza di PetroChina nel GlobalCompact dell’Onu

80 associazioni contestano violazioni dei principi fondanti sui diritti umani

Ottanta organizzazioni di 25 paesi – per lo più associazioni per i diritti umani, ma anche parlamentari statunitensi e canadesi e personaggi famosi come Mia Farrow, già in passato impegnata per il Darfur – hanno inviato una lettera aperta al Global Compact delle Nazioni Unite, in supporto alla denuncia presentata contro PetroChina, posseduta all’88% dalla China National Petroleum Corp (CNPC) che da tempo ha aderito a UNGC.
Noi siamo, in rappresentanza dell'Italia, tra i firmatari di questa lettera, indirizzata a Georg Kell Direttore esecutivo del Global Compact Office of the Secretary General.

Ecco il testo:


Mr. Georg Kell
Executive Director of the Global Compact Office of the Secretary General
United Nations New York, NY 10017

January 09, 2009

Distinto Dott. Georg Kell,

Il 12 maggio 2008, un’ampia base di organizzazioni della società civile ha esortato la United Nations Global Compact (UNGC) a usare la sua influenza e il diritto e prestigio dell’organizzazione per richiamare la PetroChina Co Ltd. (PetroChina), facente parte della UNGC, nell’interesse della popolazione del Sudan. In quella occasione, Lei inoltrò una lettera di denuncia alla PetroChina.

Da allora, Investors Against Genocide (IAG) e il Centre for Research on Multinational Corporations (SOMO) hanno sollecitato in forma privata i rappresentanti della UNGC a indirizzare i loro reclami alla compagnia petrolifera cinese. Il 15 dicembre 2008, dopo più di sette mesi senza alcuna risposta dalla PetroChina, IAG e la SOMO hanno inviato alla UNGC una denuncia formale della PetroChina, in quanto perpetrerebbe un “sistematico e palese abuso” del complesso dei principi e degli obiettivi della Global Compact.

Crediamo fermamente nei principi fondatori della Global Compact, che impone al mondo delle imprese il rispetto della protezione dei diritti umani universalmente riconisciuti e il loro sostegno e che assicura che esso non si renda complice degli abusi dei diritti umani.
I gravi abusi dei diritti umani in Darfur, Sudan, richiedono l’’applicazione urgente e risoluta di questi principi.

A dispetto di questi principi, la Petrochina, divisione quotata in Borsa della China National Petroleum Corporation (CNPC), il più grande partner industriale del Sudan nel settore petrolifero, è indiscutibilmente legata al regime che perpetua il violento conflitto in Darfur.

Chiediamo quindi che il Global Compact indirizzi formalmente e urgentemente il proprio grave reclamo alla PetroChina sulla base delle Integrity Measure della UNGC per "Accuse di violazioni gravi o sistematiche”.

Nel fare questo, il Global Compact assumerà una forte presa di posizione contro la violazione dei suoi principi di base. Tramite tale denuncia, la UNGC sosterrà l’importanza e il primato di quei principi, enfatizzando che il loro rispetto assiduo è sia atteso sia richiesto dai firmatari per evitare complicità negli abusi dei diritti umani, e che non è accettabile che essi vengano considerati semplici parole. Questa denuncia spingerà la PetroChina a prendere una decisa azione in merito spigendo altri nella regione che vorranno scongiurare prossime future penalizzazioni, stabilendo così un precedente per future simili crisi.
Crediamo che la UNGC, avendo creato le Integrity Measures, debba ora applicarle dato i gravi abusi dei diritti umani e la serietà di questa denuncia. Agire altrimenti indebolirebbe sotanzialmente l’influenza morale della UNGC.

Nell’’edizione dell’ Aprile 2008 della Compact Quarterly newsletter, Lei ha scritto:
"La società civile deve continuare a vigilare. Oltre a essere un partner fattivo, la sua continua vigilanza assicurerà che il commercio resista alla tentazione ti prendere facili scappatoie. Non è sufficiente che il business si concentri su specifiche possibilità di contrattazione mentre trascura aspetti fondamentali che sono altrettanto influenzati dalle loro operazioni.
Anzi, sarebbe sbagliato permettere ‘contropartite’ che servano ad ignorare altre responsabilità. Spero che la società civile non abbandoni il suo tradizonale ruolo di supervisore".

Nello scrivere questa lettera, i firmatari cercano di adempiere alla responsabilità di agire come supervisore al fine di onorare le aspettative che ha stabilito innanzi. Crediamo che l’azione della UN Global Compact sosterrà e promuoverà la reale accettazione dei suoi principi fondatori. Speriamo insistentemente che l’applicazione di quei principi aiuterà a porre fine alle gravi violazioni dei diritti umani che si verificano in Darfur.

Prego indirizzi eventuali sue risposte a questa lettera a: info@investorsagainstgenocide.org.

Distinti saluti

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