Il blog di Italians for Darfur

sabato, aprile 10, 2010

SUDAN: APPELLO PARLAMENTARI, NO A VOTO FARSA

(ANSA) - ROMA, 9 APR - Oltre 30 parlamentari di 13 Paesi hanno espresso la loro preoccupazione in vista delle imminenti elezioni in Sudan. Con una lettera-appello hanno invitato i garanti dell'Accordo di pace del 2005 (CPA) a denunciare ogni irregolarita' elettorale o violazione di diritti umani che si dovessero verificare durante il voto. Tra i parlamentari anche due italiani: il senatore Pietro Marcenaro e l'onorevole Gianni Vernetti, Le elezioni si svolgeranno da domenica 11 a martedi' 13 aprile. Promotori dell'iniziativa 'Italians for Darfur' e le altre organizzazioni della coalizione che sostiene la campagna 'Sudan365', che domani manifesteranno in tutto il mondo, ma anche parlamentari di Europa, Medioriente, Africa e Asia.Nella lettera aperta ai Paesi e alle istituzioni che erano presenti alla firma dell'accordo di Pace - Unione Africana, Egitto, Unione Europea, Italia, Kenya (IGAD), Lega Araba, Olanda, Norvegia, Regno Unito, Uganda (IGAD) e Stati Uniti - viene espressa 'profonda preoccupazione per l'inadeguatezza della preparazione in vista delle elezioni in Sudan e per la minaccia di violenza e intimidazioni ai danni della societa' civile'. Nella missiva si invitano inoltre i garanti a 'condannare ogni violazione degli standard internazionali'.

(ANSA)

COM-KUE 09 -APR -10


Di seguito il testo integrale del nostro comunicato:

Sudan, appello parlamentari di 13 Paesi: no a voto-farsa
o rischio nuovi conflitti e fallimento accordo di pace 2005
Oltre 30 parlamentari di 13 paesi, tra cui il senatore Pietro Marcenaro e l'onorevole Gianni Vernetti, hannoespresso la loro preoccupazione in vista delle imminentielezioni in Sudanattraverso una lettera - appello che invita i garantidell’Accordo di pace del 2005 (CPA) tra Sud Sudan eKhartoum a denunciare ogni irregolarità elettorale oviolazione di diritti umani che si dovessero verificare. Le elezioni si svolgeranno da domenica 11 a martedì 13aprile. Promotori dell'iniziativa Italians for Darfur e lealtreorganizzazioni della coalizione che sostiene la campagna"Sudan365" che domani manifesteranno in tutto il mondoParlamentari di Europa, Medioriente, Africa e Asia hannoscritto una lettera aperta ai paesi e alle istituzioni cheerano presenti alla firma dell’accordo di Pace – UnioneAfricana, Egitto, Unione Europea, Italia, Kenya (IGAD), LegaAraba, Olanda, Norvegia, Regno Unito, Uganda (IGAD) e StatiUniti – affermando di essere “profondamente preoccupatidall’inadeguatezza della preparazione in vista delleelezioni in Sudan e dalla minaccia di violenza eintimidazioni ai danni della società civile” e invitandoi garanti a condannare ogni violazione degli standardinternazionali.Le elezioni avrebbero dovuto rappresentare una delle pietremiliari nell’Accordo per una Pace Comprensiva, che èstato siglato nel 2005 portando al termine una delle piùlongeve guerre civili dell’Africa che ha causato la mortedi oltre due milioni di persone.Questa dichiarazione pubblica giunge in un momento in cuiaumentano i rapporti su persecuzioni e intimidazioni diattivisti dell’opposizione, sulla retrocessione di grandisettori dell’opposizione dalle elezioni e in seguito alladecisione dell’Unione Europea di ritirare dal Darfur lasua Missione di Monitoraggio Elettorale. I firmatari dell’appello hanno denunciato che le strutturenecessarie a un processo elettorale libero ed equo, dallenorme legislative alle procedure logistiche, non sonogarantite. I parlamentari dichiarano di “sapere da fontiprimarie che le elezioni possono essere una grande promessadi cambiamento ma che sono soggette a manipolazioni”.Inoltre esprimono preoccupazione per il fatto che la Leggeper la Sicurezza Nazionale è tuttora impiegata perintimidire gli attivisti coinvolti nella campagna elettoralee nel monitoraggio; gli osservatori locali e internazionalinon hanno garanzie di libero movimento per monitorare leelezioni; il piano di protezione per i civili in caso diviolenza è del tutto inadeguato. I parlamentari temono chetutto ciò comporterà una scarsa partecipazione deiDarfuriani alle elezioni, e ciò intensificherà la loromarginalizzazione sociale, vanificherà i tentativi diraggiungere una soluzione pacifica al conflitto checoinvolge quella regione, nonché alimenterà nuoviconflitti.L’appello sostiene che i garanti dell’accordo di pace edella sua realizzazione abbiano oggi il dovere di "stabilirel’applicazione degli standard più elevati affinchéesso venga attuato e di assicurare lo svolgimento di libereed eque elezioni, di rilasciare dichiarazioni comuni qualorale regole venissero infrante e ad agire con rapidità incaso si verifichino violenze". “Le elezioni – si legge infine nell’appello – sonoil primo test per verificare il loro impegno in tal senso.Noi ci impegniamo a sostenere i nostri colleghi sudanesi perlavorare a una risoluzione della crisi nel paese".

Roma, 9 aprile 2010