Il blog di Italians for Darfur

sabato, settembre 10, 2011

Scontri nel Jebel Marra. SLM: uccisi 33 militari, non era un blitz

Non era un'azione per liberare ostaggi, tra cui l'operatore di Emergency, ma un attacco ai ribelli
Uno scontro tra ribelli e forze armate sudanesi nell’area del Jebel Marra in Darfur ha causato la morte di 33 militari e il ferimento di altri 49. Le prime notizie parlavano di un blitz per liberare tre ostaggi tra cui l'operatore italiano di Emergency, Francesco Azzarà, rapito lo scorso 14 agosto e per il quale l'associazione di Gino Strada ha già lanciato, insieme alla famiglia del ragazzo, diversi appelli per la liberazione. Ma la presenza del giovane volontario è stata smentita dal portavoce della polizia locale, Ahmed al-Tughani, il quale ha affermato che i sequestratori apparterrebbero a "un gruppo di banditi e non ribelli.
Diversa la ricostruzione del Sudan Liberation moveent guidato da Abdel Wahid al-Nur.
Secondo il generale Nimer Abdel-Rahman le truppe dell'esercito sudanese, arrivati a bordo di 43 veicoli, hanno attaccato la loro postazione a Tourain Taora vicino Kaas, nel Darfur meridionale. Loro avrebbero reagito all’attacco respingendolo e causando numerose vittime nelle fila filogovernative. Quella dell’azione paramilitare per salvare degli ostaggi sarebbe una “scusa per giustificare la loro sconfitta, non abbiamo alcun ostaggio e questa non è la nostra politica” come ha sottolineato Rahman.