Il blog di Italians for Darfur

sabato, aprile 21, 2012

Il silenzio sopra il Darfur.

Le notizie che giungono dai confini tra Nord e Sud Sudan rubano la scena alla crisi mai risolta del Darfur. Una crisi umanitaria, in cui il dramma della popolazione, alle prese con gli stessi problemi di sempre, violenza, sovraffollamento dei campi profughi e carenza di acqua e cibo, non desta più l'interesse del giornalismo internazionale.
L'aggiornamento continua, tuttavia, sulle pagine di questo blog. Non una cronaca puntuale, che lasciamo ai giornalisti sul campo di organizzazioni come Radio Dabanga, ma una rinuncia motivata all'indifferenza.

L'UNMISS ha reso noto che solo pochi giorni fa, a sud del Darfur occidentale, alcuni gruppi armati hanno attaccato la comunità di Saysaban, la città di Um Dafok, nei pressi del confine con la Repubblica Centroafricana, e la regione di Amudal Al-Agdor, cinquanta chilometri a nord del confine con il Sud Sudan.
I gruppi armati si sono dichiarati affiliati al movimento SLM di Minni Minnawi e ai ribelli del JEM, ma questi ultimi hanno smentito.
Il 18 aprile, invece, un jet governativo bombardava l'area di Mukjar nel Darfur Centrale.

I campi profughi sono prossimi al collasso e non si fermano gli stupri -riportati dalla cronaca locale - che escono dai campi per la raccolta di cibo e legname. Il campo di Kalma, uno dei più grandi del Darfur, da oltre sei mesi non distribuisce viveri e precipita il numero di minori malnutriti.
Aumenta il prezzo del riso, alimento base in Darfur, 
Il campo Zam Zam non riceve più razioni di acqua sufficienti a soddisfare le richieste degli oltre 200.000 sfollati residenti. A Zalingei è emergenza meningite.

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