Il blog di Italians for Darfur

mercoledì, luglio 22, 2015

21 KILI: memorie di un operatore umanitario in Sudan e Sud Sudan

Nel 2012 Giorgio Trombatore si reca per la prima volta in Sud Sudan come coordinatore per il Paese di una ONG americana prevalentemente impegnata con i rifugiati. Così ci racconta il suo arrivo: "giungevo a Juba la capitale del  più giovane Paese africano un anno dopo la sua proclamazione come stato indipendente dal Nord. Il Sud Sudan nato, dopo anni di guerra contro il Nord all’insegna di grandi speranze democratiche, purtroppo  da li a poco sprofondava  nuovamente in una  guerra civile.  Una maledetta guerra, un conflitto tra l’etnia dinka maggioritari e quella nuer, minoritaria.  Niente di nuovo sotto il sole africano verrebbe da dire. Il classico  conflitto africano  che oppone da un lato Salva Kiir e il suo (ex) vice Riek Machar e  dall’altra lato le  immense risorse petrolifere e idriche .
Prima di allora  avevo lavorato per oltre Quattro anni nel nord del Paese (il Sudan)  a maggioranza musulmano e guidato dal presidente Omar Al bashir. Mi recai nel martoriato Darfur proprio agli inizi del conflitto . Paradossalmente fu in questa occasione che  entrai in contatto con il popolo Dinka e Nuer. Rimasi subito affascinato da queste tribu’. Alti, magrissimi con I volti solcati da segni tribali e con una fierezza unica che brillava negli occhi  . Ero affascinato dalla loro bellezza ma nello stesso tempo sconvolto dalle sofferenze e le violenze che questi popoli avevano patito . Quando finalmente nel 2012 mi recai a Juba come capo missione I miei sforzi si focalizzarono in un area del nord del Sudan Sudan precisamente nell Upper Nile , Maban County) dove un numero straordinario di rifugiati in fuga dal Blue Nile si riversarono in massa (le stime a quell tempo erano di oltre 140.000 persone) proprio nella contea di Maban, in questo contesto di Guerra civile, che ho voluto raccontare in un libro 21 KILI le “fatiche e le speranze” di un operatore umanitario . Il libro racconta le sensazioni e le tribolazioni degli operatori umanitari che per primi risposero alle esigenze dei rifugiati a Maban".
In seguito come in un diario racconta le vicende legate ad altre missioni umanitarie come l Afghanistan, il Mali ed il Mozambico.