Il blog di Italians for Darfur

mercoledì, luglio 22, 2015

Altri 2500 rifugiati nel Nord Darfur

La Commissione di Soccorso Umanitario del Sudan (HAC) ha detto che circa 2.500 persone si sono rifugiate nella città di Mellit dopo essere fuggite dalle loro case nelle località vicino la città del Nord Darfur a causa degli scontri tribali che hanno avuto luogo il 7 luglio.

Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) i combattimenti hanno colpito i villaggi di En addess, Hillet Hamid, Helat Abdul Rahim, Abu Gira, Hillet Bambatefi, e Helat Ashaba.

L'OCHA ha sottolineato che quei villaggi sono stati tutti bruciati ed abbandonati; ha sottolineato, però, che la situazione è ora tranquilla ed ha aggiunto che il Governo ha formato un comitato per mediare tra le tribù.

Infatti, all'inizio di questo mese, il Governatore del Nord Darfur, Abel-Wahid Ibrahim, ha formato il comitato per indagare sugli scontri tra le tribù Barti e Zayadia e per considerare i modi per costituire una forza congiunta dell'esercito e della polizia.

Il 24 marzo, le due tribù avevano firmato un documento di cessazione delle ostilità, ma la fragile tregua è crollata il giorno dopo la sua firma e gli scontri mortali sono ricominciati. Un bollettino ha aggiunto che il 12 luglio, l'HAC, in collaborazione con le autorità locali, ha iniziato la consegna degli aiuti agli sfollati nella di città Mellit.

Si è, inoltre, sottolineato che un kit di rapido soccorso da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono già stati consegnati e dovrebbero essere sufficienti per 3.000 pazienti per tre mesi.

Di solito sono state innescate da dispute sulla terra, i diritti di pascolo e la lotta per le risorse idriche. Più di 7.000 persone sono state uccise in questi scontri dal 2007.

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