Il blog di Italians for Darfur

martedì, ottobre 25, 2016

25 ottobre: sit-in di ong e rifugiati per chiedere inchiesta sull'uso delle armi chimiche in Darfur

Oggi, 25 ottobre, Italians for Darfur, Amnesty Italia, Arci, Articolo 21 e la rete di associazioni e ong "Illuminare le periferie", hanno promosso un sit-in con la comunità dei rifugiati sudanesi in Italia per chiedere un'inchiesta sull'uso di armi chimiche in Darfur e lo stop dei rimpatri forzati sulla base di un accordo tra governo italiano e del Sudan. 


Una delegazione di manifestanti incontrerà il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, Luigi Manconi, in piazza Cinque Lune a pochi metri da Palazzo Madama.


In contemporanea sarà lanciata sulla piattaforma di Change.org una petizione rivolta al Rappresentante permanente all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, l'ambasciatore Andrea Perugini, per chiedere di inviare ispettori in Sudan per indagare sugli episodi denunciati dalle organizzazioni per i diritti umani. 

"In Darfur 250 persone, in gran parte bambini, sono state uccise nel corso di diversi attacchi chimici lanciati dalle forze armate sudanesi in Sudan nel 2016" si legge in una lettera aperta inviata all'ambasciatore Perugini - Lo scorso aprile "Italians for Darfur" ha denunciato i primi episodi riportando le testimonianze di esponenti della ribellione, confermati poi da un rapporto di Amnesty International pubblicato ad ottobre. 


Attraverso riprese satellitari, centinaia di interviste ai sopravvissuti e l'analisi da parte di esperti di decine di immagini agghiaccianti di bambini e neonati con terribili ferite, è stato accertato che da gennaio al 9 settembre 2016 sono stati condotti almeno 30 probabili attacchi con armi chimiche nella zona del Jebel Marra.

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