PROGETTO "UN ECOGRAFO A NYALA II"
PROGETTO “UN ECOGRAFO A NYALA II”
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Italians for Darfur
ONLUS
info@italiansfordarfur.it IL SUPPORTO
DIAGNOSTICO PER
IMMAGINI PER
L'OSPEDALE PUBBLICO DI
NYALA
ITALIANS FOR DARFUR ONLUS
PROGETTO “UN ECOGRAFO A NYALA”
SUPPORTO
DIAGNOSTICO PER IMMAGINI
PER GLI
AMBULATORI DI INTERNISTICA, GINECOLOGIA
E CARDIOLOGIA
DEL PUBBLICO OSPEDALE DI NYALA
- PROJECT PLAN –
ITALIANS FOR DARFUR ONLUS
VOICE FOR NYALA
THE NATIONAL GROUP FOR
CORRECTING THE TRACK OF DARFUR CRISIS
Italians for Darfur ONLUS (www.italiansfordarfur.it) è un’organizzazione no-profit per i diritti umani con
sede a Roma, alla quale aderiscono giornalisti, artisti, educatori e operatori
umanitari. Nell'arco di un solo anno, il costante impegno e la convinta partecipazione
alla causa hanno permesso a Italians for Darfur di accreditarsi da subito
presso le Istituzioni e i mezzi di informazione. Italians for Darfur ha
aderito, infatti, sin dalle sue origini, alla Save Darfur Coalition promuovendo
in Italia, da maggio 2006, la campagna internazionale per la difesa dei diritti
umani in Darfur e lanciando un appello alle maggiori emittenti televisive
italiane affinché venga dedicato più spazio all’informazione sul conflitto in
corso in Darfur e sulle crisi umanitarie dimenticate.
Voice for Nyala (www.voicefornyala.com) è la campagna inglese, con base a Londra, di Italians
for Darfur Onlus, promossa in sostegno dei progetti per l'infanzia e per l'ospedale
di Nyala, attraverso eventi artistici di sensibilizzazione e raccolta fondi.
The National Group for
Correcting the Track of Darfur Crisis è una ONG
sudanese,
guidata da Suliman Hamed Mohammed, che promuove progetti di tutela e sviluppo delle
popolazioni del Darfur. È partner in Sudan dei progetti promossi da Italians
for Darfur. Attraverso questa ONG sudanese e l'Ambasciata Italiana a Khartoum,
Italians for Darfur ONLUS è riuscita, in passato, a creare un ponte aereo per i
bambini di Nyala, per garantire cure e assistenza che nella regione occidentale
sudanese erano state loro negate. I bambini, alcuni ustionati altri con gravi
fratture, erano ricoverati nell'unico ospedale pubblico di Nyala.
IN BREVE
Italians for
Darfur ONLUS, in collaborazione con la ONG sudanese “The National Group for
Correcting the Track of Darfur Crisis”, insieme alla missione UNAMID
(contingente di peacekeepers delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana in
Darfur) ha avviato il progetto di riabilitazione dell'ospedale pubblico di
Nyala. All'interno della struttura è stato allestito un presidio sanitario
diagnostico, unico in Darfur, accessibile liberamente alla popolazione della
regione. Italians for Darfur ha contribuito con l'acquisto di un
ecocolordoppler che ha permesso l'avvio di un ambulatorio diagnostico che
garantirà assistenza gratuita a tutti i pazienti dei cinque Stati del Darfur.
Non esiste nessuna apparecchiatura del genere in tutta la Regione.
ECOCOLORDOPPLER
TOSHIBA completo di 4 sonde e stampante termica:
l'ecocolordoppler Toshiba acquistato dall'associazione
Italians for Darfur Onlus è un'apparecchiatura multidisciplinare per esami
ecografici-diagnostici completo di una sonda convex per esami addominali
(fegato, reni, milza ecc.) ed esami ostetrici-ginecologici. Una sonda lineare
per esami parti molli (tiroide, mammella, muscolo-scheletrica), esami
vascolari. Una sonda sector per esami cardiologici e una sonda endocavitaria
end-fire per esami endovaginali-endorettali (colonscopia). L'apparecchio è
provvisto di stampante termica bianco/nero per la refertazione.
• Acquisto ecocolordoppler Toshiba
• Trasporto dall'Italia al Sudan, Nyala
• Formazione del personale sanitario
• Ricondizionamento dell'ambulatorio diagnostico
• Costo complessivo: 60 mila euro
PREMESSE
Il Darfur
Il Darfur è una
regione dell’Ovest del Sudan, Paese dell’Africa
centro-orientale, delimitato da Chad, Egitto,
Etiopia, Libia, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Repubblica Centroafricana e Kenya.
Circa 6 milioni
di persone vivono oggi in Darfur, prevalentemente africani: musulmani,
cristiani e animisti. Dal 2003 ad oggi si contano 400.000
morti, 2,5
milioni di sfollati e 300.000 rifugiati (stime ONU). Diverse inchieste delle
Nazioni Unite hanno evidenziato i crimini contro l’umanità commessi nella
regione: villaggi bruciati, donne e bambine violentate, bestiame confiscato,
pozzi d’acqua e coltivazioni distrutte, violenze che hanno come oggetto i neri
musulmani, cattolici e animisti.
Sono state
inoltre approvate diverse risoluzioni dal Consiglio di Sicurezza, inviata sul
posto una missione congiunta delle Nazioni Unite e dell’ Unione Africana
(UNAMID) e discusso il caso presso la Corte Penale Internazionale dell’Aja. Le
aree più critiche sono i territori del Darfur occidentale, lungo il confine con
il Ciad e oltre, dove l’assenza di condizioni di sicurezza hanno ostacolato
anche l’accesso degli aiuti umanitari.
Tra le
molteplici concause del conflitto in corso, anche la spartizione del potere: la
minoranza che detiene il potere a Khartoum non vuole condividere il potere e le
risorse con il resto della popolazione, che non è sufficientemente rappresentata
politicamente. Lo sviluppo derivato dalla vendita del petrolio, prevalentemente
alla Cina (gli USA hanno bloccato tutti gli scambi commerciali con il Sudan), è
limitato alla capitale, ne è totalmente escluso invece il Darfur; il Governo
usa le milizie "arabe" e nomadi, i janjaweed, ben armate, con il
supporto dell'aviazione regolare che bombarda i villaggi, per uccidere
contadini e stanziali, già sofferenti per la lunga siccità che colpisce la Regione.
Cina e Russia bloccano gran parte delle trattative e delle proposte a livello
internazionale (ONU) per interessi economici (armi e petrolio) e geostrategici,
ma anche la Francia continua a guardare con interesse alla Regione, conservando
interessi in Chad (dove ne appoggia il Governo) e Repubblica Centroafricana.
Diverso è il caso degli Stati Uniti, i quali insistentemente premono per la
fine delle ostilità e per aumentare le sanzioni al Governo sudanese se non
cesseranno gli attacchi alla popolazione, (la popolazione statunitense è la più
attiva a livello mondiale nella campagna a difesa del Darfur) ma allo stesso
tempo stringono rapporti di collaborazione con il Governo per la lotta ad
Al-Qaeda. Ma tutto questo non interessa alla popolazione del Darfur, che chiede
solo una cosa: pace. Le milizie janjaweed
aiutate dal
governo sudanese uccidono, stuprano e massacrano interi villaggi e attaccano i
campi dei rifugiati e i convogli umanitari nell' indifferenza generale.
Background sanitario
Le condizioni precarie
in cui è costretta a vivere la popolazione, di cui un altissimo numero
concentrata nei campi profughi (tra I 2,6 e I 2,7 milioni di persone),
determinano un quadro assai critico da un punto di vista sanitario.
• oltre 4.6 milioni di persone ricevono aiuti alimentari
internazionali;
• il 12% della
popolazione non ha accesso a servizi sanitari di base;
• il 22% della
popolazione non ha accesso a sorgenti di acqua potabile;
• solo il 68%
di essa si sottopone a misure basilari di prevenzione e tutela della salute.
• l'aspettativa
di vita alla nascita è (dati riferiti a tutto il Sudan) di 65 anni per gli uomini
e 61 per le donne;
• il 32% dei
bambini sudanese è gravemente malnutrito, si stimano percentuali
molto più alte
in riferimento alla sola regione del Darfur.
Accesso ai servizi di ginecologia e ostetricia
Le disparità
tra le varie regioni del Sudan sono enormi. I servizi di ginecologia sono per
lo più assenti nelle regioni periferiche del Sudan, mentre l'accesso stimato a
questi servizi a Khartoum è pari all'89% della popolazione femminile della
capitale.
La maggior
parte delle nascite non è assistita da personale sanitario qualificato, e l'80%
avviene in casa, determinando la rimarchevole mortalità materna ed infantile.
In Darfur le cure pre-natali sono accessibili a meno del 50% della popolazione
e la mortalità materna è pari a 1107 decessi ogni 100 mila nascite.
In tutto il
Darfur manca il supporto diagnostico strumentale (ecocolordoppler) di tipo
ginecologico e internistico. Il progetto di Italians for Darfur Onlus, una volta
realizzato, andrebbe a migliorare notevolmente le capacità di indagine diagnostica
e di aiuto alla popolazione.
L'ospedale di Nyala
L’ospedale di
Nyala è l'ospedale pubblico della capitale del Sud Darfur e serve la popolazione
con servizi di chirurgia, pediatria, medicina interna, ostetricia e ginecologia,
sebbene forti siano le carenze strutturali e di personale (medici, infermieri e
assistenti specializzati). I medici vengono selezionati dal Ministero federale
della salute da tutte le regioni del Sudan, e in considerazione della loro
ridotta disponibilità, un considerevole numero di essi proviene comunque dallo
stesso Darfur. Infermieri, levatrici e altre figure professionali sono Darfuri.
Diversi tecnici di laboratorio giungono da altre parti del Sudan.
È importante
un'appropriata e tempestiva pianificazione del trattamento per i
casi di aborto,
ma anche assistenza pre e post-natale clinica e farmacologica.
La malaria in
gravidanza è uno dei problemi più gravi. Le cause principali di morte delle
gestanti sono: emorragie massive legate alla gravidanza; eclampsia e
preeclampsia; sepsi.
Al fine perciò
di potenziare le attività cliniche e in particolare del miglioramento della
qualità diagnostica per immagini diventano indispensabili l’ecografia e la formazione
dei medici e dei paramedici al suo utilizzo.
Obiettivi
Obiettivo
principe del progetto “Un ecografo a Nyala” è quello di migliorare notevolmente
la qualità delle prestazioni sanitarie erogate dall'ospedale pubblico di Nyala,
essendo ormai nota e incontestabile l'importanza della diagnostica per immagini,
grazie all'ecografia clinica e alla formazione del personale sanitario, sia in ambito
ginecologico, sia in urgenza per la valutazione di eventuali versamenti addominali,
pericardici, pleurici e per la valutazione degli stati di shock e di criticità in
generale.
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Donazione di un ecografo
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Tempi previsti
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Fase I
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Acquisto ecocolordoppler
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Aprile 2014
(completato)
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Fase II
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Trasporto a Nyala
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Maggio 2014 (completato)
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Fase III
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Formazione personale e ricondizionamento ambulatori
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2015-2017
(in lavorazione)
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Fase IV
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Formazione nuovo personale e miglioramento
condizioni ambulatori
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2018-2020
(prossimo progetto)
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Costo
complessivo
stimato
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100.000 euro
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Finanziamento
del progetto
Il
finanziamento del progetto sarà realizzato attraverso donazioni, eventi di fund-rising,
tesseramenti, fondi del 5x1000 a Italians for Darfur ONLUS.
Come sostenere
il progetto
Puoi sostenere le campagne di Italians for Darfur ONLUS attraverso la
scelta del 5x1000, codice fiscale: 97504520582 o con donazioni deducibili
dal reddito su conto corrente:
BANCA ETICA
IBAN
IT78W0501803200000000128424
intestato a
Italians for Darfur Onlus, Via Mauriac 30, 00143 Roma (RM).
La tua iscrizione
quale socio di Italians for Darfur ci permetterà di ricevere un
sostegno
costante nel tempo.
Altre modalità
di sostegno alle nostre iniziative possono essere reperite nella
home del sito
internet http://www.italiansfordarfur.it e nelle pagine Facebook e twitter dell'associazione
ITALIANS FOR DARFUR ONLUS.
Contatti:
Italians for Darfur ONLUS
www.italiansfordarfur.it
•Dott.ssa Antonella Napoli (Presidente)
info@italiansfordarfur.it
mobile: +39 3473491157
•Dr. Luca Mershed (Senior Communications Officer and Project Development
Officer)
lucamershed@gmail.com
Mobile: +39 3481442842
•Dr. Mauro
Annarumma (Coordinatore Campagna On-line)
mauro.annarumma@italiansfordarfur.it
•Elena Ghizzo (UK: Voice for Nyala)
elena@voicefornyala.com
Etichette: Darfur, ecografo, Nyala, project development, proposal, Sudan
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