Il blog di Italians for Darfur

venerdì, settembre 15, 2017

PROGETTO "UN ECOGRAFO A NYALA II"


















PROGETTO “UN ECOGRAFO A NYALA II”



















Italians for Darfur ONLUS
info@italiansfordarfur.it                                                   IL SUPPORTO
                                                      DIAGNOSTICO PER
                                                                        IMMAGINI PER
                                                                         L'OSPEDALE PUBBLICO DI
                                    NYALA




ITALIANS FOR DARFUR ONLUS
PROGETTO “UN ECOGRAFO A NYALA”




SUPPORTO DIAGNOSTICO PER IMMAGINI
PER GLI AMBULATORI DI INTERNISTICA, GINECOLOGIA
E CARDIOLOGIA DEL PUBBLICO OSPEDALE DI NYALA
- PROJECT PLAN –















ITALIANS FOR DARFUR ONLUS

VOICE FOR NYALA

THE NATIONAL GROUP FOR CORRECTING THE TRACK OF DARFUR CRISIS







Italians for Darfur ONLUS (www.italiansfordarfur.it) è un’organizzazione no-profit per i diritti umani con sede a Roma, alla quale aderiscono giornalisti, artisti, educatori e operatori umanitari. Nell'arco di un solo anno, il costante impegno e la convinta partecipazione alla causa hanno permesso a Italians for Darfur di accreditarsi da subito presso le Istituzioni e i mezzi di informazione. Italians for Darfur ha aderito, infatti, sin dalle sue origini, alla Save Darfur Coalition promuovendo in Italia, da maggio 2006, la campagna internazionale per la difesa dei diritti umani in Darfur e lanciando un appello alle maggiori emittenti televisive italiane affinché venga dedicato più spazio all’informazione sul conflitto in corso in Darfur e sulle crisi umanitarie dimenticate.

Voice for Nyala (www.voicefornyala.com) è la campagna inglese, con base a Londra, di Italians for Darfur Onlus, promossa in sostegno dei progetti per l'infanzia e per l'ospedale di Nyala, attraverso eventi artistici di sensibilizzazione e raccolta fondi.

The National Group for Correcting the Track of Darfur Crisis è una ONG
sudanese, guidata da Suliman Hamed Mohammed, che promuove progetti di tutela e sviluppo delle popolazioni del Darfur. È partner in Sudan dei progetti promossi da Italians for Darfur. Attraverso questa ONG sudanese e l'Ambasciata Italiana a Khartoum, Italians for Darfur ONLUS è riuscita, in passato, a creare un ponte aereo per i bambini di Nyala, per garantire cure e assistenza che nella regione occidentale sudanese erano state loro negate. I bambini, alcuni ustionati altri con gravi fratture, erano ricoverati nell'unico ospedale pubblico di Nyala.







IN BREVE

Italians for Darfur ONLUS, in collaborazione con la ONG sudanese “The National Group for Correcting the Track of Darfur Crisis”, insieme alla missione UNAMID (contingente di peacekeepers delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana in Darfur) ha avviato il progetto di riabilitazione dell'ospedale pubblico di Nyala. All'interno della struttura è stato allestito un presidio sanitario diagnostico, unico in Darfur, accessibile liberamente alla popolazione della regione. Italians for Darfur ha contribuito con l'acquisto di un ecocolordoppler che ha permesso l'avvio di un ambulatorio diagnostico che garantirà assistenza gratuita a tutti i pazienti dei cinque Stati del Darfur. Non esiste nessuna apparecchiatura del genere in tutta la Regione.

ECOCOLORDOPPLER TOSHIBA completo di 4 sonde e stampante termica:
l'ecocolordoppler Toshiba acquistato dall'associazione Italians for Darfur Onlus è un'apparecchiatura multidisciplinare per esami ecografici-diagnostici completo di una sonda convex per esami addominali (fegato, reni, milza ecc.) ed esami ostetrici-ginecologici. Una sonda lineare per esami parti molli (tiroide, mammella, muscolo-scheletrica), esami vascolari. Una sonda sector per esami cardiologici e una sonda endocavitaria end-fire per esami endovaginali-endorettali (colonscopia). L'apparecchio è provvisto di stampante termica bianco/nero per la refertazione.



• Acquisto ecocolordoppler Toshiba
• Trasporto dall'Italia al Sudan, Nyala
• Formazione del personale sanitario
• Ricondizionamento dell'ambulatorio diagnostico
Costo complessivo: 60 mila euro

PREMESSE

Il Darfur

Il Darfur è una regione dell’Ovest del Sudan, Paese dell’Africa centro-orientale, delimitato da Chad, Egitto, Etiopia, Libia, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Repubblica Centroafricana e Kenya.

Circa 6 milioni di persone vivono oggi in Darfur, prevalentemente africani: musulmani, cristiani e animisti. Dal 2003 ad oggi si contano 400.000
morti, 2,5 milioni di sfollati e 300.000 rifugiati (stime ONU). Diverse inchieste delle Nazioni Unite hanno evidenziato i crimini contro l’umanità commessi nella regione: villaggi bruciati, donne e bambine violentate, bestiame confiscato, pozzi d’acqua e coltivazioni distrutte, violenze che hanno come oggetto i neri musulmani, cattolici e animisti.
Sono state inoltre approvate diverse risoluzioni dal Consiglio di Sicurezza, inviata sul posto una missione congiunta delle Nazioni Unite e dell’ Unione Africana (UNAMID) e discusso il caso presso la Corte Penale Internazionale dell’Aja. Le aree più critiche sono i territori del Darfur occidentale, lungo il confine con il Ciad e oltre, dove l’assenza di condizioni di sicurezza hanno ostacolato anche l’accesso degli aiuti umanitari.

Tra le molteplici concause del conflitto in corso, anche la spartizione del potere: la minoranza che detiene il potere a Khartoum non vuole condividere il potere e le risorse con il resto della popolazione, che non è sufficientemente rappresentata politicamente. Lo sviluppo derivato dalla vendita del petrolio, prevalentemente alla Cina (gli USA hanno bloccato tutti gli scambi commerciali con il Sudan), è limitato alla capitale, ne è totalmente escluso invece il Darfur; il Governo usa le milizie "arabe" e nomadi, i janjaweed, ben armate, con il supporto dell'aviazione regolare che bombarda i villaggi, per uccidere contadini e stanziali, già sofferenti per la lunga siccità che colpisce la Regione. Cina e Russia bloccano gran parte delle trattative e delle proposte a livello internazionale (ONU) per interessi economici (armi e petrolio) e geostrategici, ma anche la Francia continua a guardare con interesse alla Regione, conservando interessi in Chad (dove ne appoggia il Governo) e Repubblica Centroafricana. Diverso è il caso degli Stati Uniti, i quali insistentemente premono per la fine delle ostilità e per aumentare le sanzioni al Governo sudanese se non cesseranno gli attacchi alla popolazione, (la popolazione statunitense è la più attiva a livello mondiale nella campagna a difesa del Darfur) ma allo stesso tempo stringono rapporti di collaborazione con il Governo per la lotta ad Al-Qaeda. Ma tutto questo non interessa alla popolazione del Darfur, che chiede solo una cosa: pace. Le milizie janjaweed
aiutate dal governo sudanese uccidono, stuprano e massacrano interi villaggi e attaccano i campi dei rifugiati e i convogli umanitari nell' indifferenza generale.

Background sanitario
Le condizioni precarie in cui è costretta a vivere la popolazione, di cui un altissimo numero concentrata nei campi profughi (tra I 2,6 e I 2,7 milioni di persone), determinano un quadro assai critico da un punto di vista sanitario.
• oltre 4.6  milioni di persone ricevono aiuti alimentari internazionali;
• il 12% della popolazione non ha accesso a servizi sanitari di base;
• il 22% della popolazione non ha accesso a sorgenti di acqua potabile;
• solo il 68% di essa si sottopone a misure basilari di prevenzione e tutela della salute.
• l'aspettativa di vita alla nascita è (dati riferiti a tutto il Sudan) di 65 anni per gli uomini e 61 per le donne;
• il 32% dei bambini sudanese è gravemente malnutrito, si stimano percentuali
molto più alte in riferimento alla sola regione del Darfur.

Accesso ai servizi di ginecologia e ostetricia
Le disparità tra le varie regioni del Sudan sono enormi. I servizi di ginecologia sono per lo più assenti nelle regioni periferiche del Sudan, mentre l'accesso stimato a questi servizi a Khartoum è pari all'89% della popolazione femminile della capitale.
La maggior parte delle nascite non è assistita da personale sanitario qualificato, e l'80% avviene in casa, determinando la rimarchevole mortalità materna ed infantile. In Darfur le cure pre-natali sono accessibili a meno del 50% della popolazione e la mortalità materna è pari a 1107 decessi ogni 100 mila nascite.
In tutto il Darfur manca il supporto diagnostico strumentale (ecocolordoppler) di tipo ginecologico e internistico. Il progetto di Italians for Darfur Onlus, una volta realizzato, andrebbe a migliorare notevolmente le capacità di indagine diagnostica e di aiuto alla popolazione.

L'ospedale di Nyala
L’ospedale di Nyala è l'ospedale pubblico della capitale del Sud Darfur e serve la popolazione con servizi di chirurgia, pediatria, medicina interna, ostetricia e ginecologia, sebbene forti siano le carenze strutturali e di personale (medici, infermieri e assistenti specializzati). I medici vengono selezionati dal Ministero federale della salute da tutte le regioni del Sudan, e in considerazione della loro ridotta disponibilità, un considerevole numero di essi proviene comunque dallo stesso Darfur. Infermieri, levatrici e altre figure professionali sono Darfuri. Diversi tecnici di laboratorio giungono da altre parti del Sudan.
È importante un'appropriata e tempestiva pianificazione del trattamento per i
casi di aborto, ma anche assistenza pre e post-natale clinica e farmacologica.
La malaria in gravidanza è uno dei problemi più gravi. Le cause principali di morte delle gestanti sono: emorragie massive legate alla gravidanza; eclampsia e preeclampsia; sepsi.
Al fine perciò di potenziare le attività cliniche e in particolare del miglioramento della qualità diagnostica per immagini diventano indispensabili l’ecografia e la formazione dei medici e dei paramedici al suo utilizzo.

Obiettivi
Obiettivo principe del progetto “Un ecografo a Nyala” è quello di migliorare notevolmente la qualità delle prestazioni sanitarie erogate dall'ospedale pubblico di Nyala, essendo ormai nota e incontestabile l'importanza della diagnostica per immagini, grazie all'ecografia clinica e alla formazione del personale sanitario, sia in ambito ginecologico, sia in urgenza per la valutazione di eventuali versamenti addominali, pericardici, pleurici e per la valutazione degli stati di shock e di criticità in generale.


Donazione di un ecografo
Tempi previsti
Fase I

Acquisto ecocolordoppler
Aprile 2014
(completato)
Fase II

Trasporto a Nyala
Maggio 2014 (completato)
Fase III

Formazione personale e ricondizionamento ambulatori
2015-2017
(in lavorazione)
Fase IV

Formazione nuovo personale e miglioramento condizioni ambulatori
2018-2020
(prossimo progetto)

Costo complessivo
stimato
100.000 euro









Finanziamento del progetto
Il finanziamento del progetto sarà realizzato attraverso donazioni, eventi di fund-rising, tesseramenti, fondi del 5x1000 a Italians for Darfur ONLUS.

Come sostenere il progetto
Puoi sostenere le campagne di Italians for Darfur ONLUS attraverso la
scelta del 5x1000, codice fiscale: 97504520582 o con donazioni deducibili dal reddito su conto corrente:
BANCA ETICA
IBAN IT78W0501803200000000128424
intestato a Italians for Darfur Onlus, Via Mauriac 30, 00143 Roma (RM).
La tua iscrizione quale socio di Italians for Darfur ci permetterà di ricevere un
sostegno costante nel tempo.
Altre modalità di sostegno alle nostre iniziative possono essere reperite nella
home del sito internet http://www.italiansfordarfur.it e nelle pagine Facebook e twitter dell'associazione ITALIANS FOR DARFUR ONLUS.

Contatti:
Italians for Darfur ONLUS
www.italiansfordarfur.it
•Dott.ssa Antonella Napoli (Presidente)
info@italiansfordarfur.it
mobile: +39 3473491157
•Dr. Luca Mershed (Senior Communications Officer and Project Development Officer)
lucamershed@gmail.com
Mobile: +39 3481442842
•Dr. Mauro Annarumma (Coordinatore Campagna On-line)
mauro.annarumma@italiansfordarfur.it
•Elena Ghizzo (UK: Voice for Nyala)
elena@voicefornyala.com














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