Graffiti e proteste nella capitale Khartoum, non si placa la sete di democrazia in Sudan
Si riuniranno il 24 aprileap principali Paesi africani, in un vertice dell'Unione Africana al Cairo, per discutere di quanto avviene in Sudan. Egitto, Sudafrica e Rwanda, infatti, seguono con preoccupazione gli eventi nel Paese, strategico per le risorse petrolifere e per la gestione del flusso migratorio (nel 2016 anche il governo italiano strinse accordi di rimpatrio con il presidente sudanese, sebbene vi pendesse un mandato di arresto internazionale per crimini contro l'umanità).
Nelle strade, intanto, lontano dai potenti, si moltiplicano le iniziative di protesta delle associazioni civili che hanno sospeso le trattative con i vertici militari, accusate di "temporeggiare". Sempre più numerosi appaiono i graffiti lungo le mura della capitale, dalle riproduzioni di Banksy ai più originali disegni locali, come quello dell'artista Ammar Jammaa con il suo ragazzo "Sabeenaha" ("che non si muove, che rimane sul posto"), qui riprodotto.
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