Il blog di Italians for Darfur

martedì, luglio 08, 2008

A Kalima, figlia del Darfur

Riceviamo e pubblichiamo il testo di Gavino Puggioni, da Sassari, ispiratosi alla figura di Kalima, protagonista della newsletter di Maggio:

A KALIMA, UNA DONNA

Kalima era una bambina
figlia del Darfur,
luna di terra arroventata
dalle parti del Sudan e giù di lì.

Kalima era una bambina
data in moglie ad uno più grande di lei,
per vivere
e far vivere la sua famiglia.

Sogno sporcato dalla violenza
Kalima calpestata
Kalima violentata
in tutte le parti del corpo.
Kalima violentata da tutti
e lasciata sola
nell'ombra oscura della sua anima
che è già oltre i cancelli del nulla.

Cammina, Kalima, scacciata
perchè ha dato il suo corpo
al diavolo, a tutti i diavoli
che l'han posseduta
perchè puttana.

MA LEI NON VOLEVA

Come ora non la vogliono più,
nemmeno i suoi parenti
e quelli del suo villaggio
perchè puttana.

Cammina Kalima
dall'alba al tramonto
con la luna bianca
col sole cocente e la polvere rossa.
Non vede e non sente
neppure le sue ossa.

Le avevan detto
di andare sempre dritta
in questo stradone di ingiustizie
perchè alla fine
avrebbe trovato acqua e pane
invece di fuoco e fame e mestizie.

E Kalima va e non sa.
Continua a calpestare
quella terra arroventata,
a piedi nudi, capelli al vento,
il corpo straziato fuori e dentro,
a piedi nudi
con l'anima violentata.

Kalima era una bambina
ora è una donna del Darfur,
bella come tante altre,
bella ma demonizzata.

Kalima è nostra
è storia umana
e ci appartiene
perchè Kalima non è una puttana.

Gavino Puggioni Sassari
luglio 2008

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