Il blog di Italians for Darfur

sabato, novembre 07, 2009

Il dottor Ibrahim ci racconta il Darfur visto dalle corsie dell'ospedale di El Fasher.

Dal 2003, migliaia di persone continuano a perdere la vita a causa di malattie, fame e sete, conseguenti ai frequenti scontri armati tra ribelli e forze governative che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
Questa volta abbiamo voluto raggiungere direttamente il Dott. Ibrahim Abdelrahman Ahmed, medico del Darfur. In Darfur, il Dott. Ibrahim è sposato e ha un figlio, e ha lavorato come medico presso l’El Fashir Teaching Hospital, al centro di maternità dell’ospedale di El Fashir, nonché nelle cliniche dell’International Rescue Committee (IRC) che forniscono assistenza medica ai profughi di diversi campi del Nord Darfur.

M:Dott. Ibrahim di cosa si occupa all’ospedale di El Fasher?
Attualmente lavoro al pronto soccorso delle cliniche universitarie di El Fasher, mi occupo di emergenze cliniche e pediatriche in qualità di medico generico.
Ho a che fare con diversi tipi di casi di medicina generale, chirurgici e traumatici. Le malattie più comuni sono la malaria, la febbre tifoide, le malattie del tratto respiratorio, le epatiti virali, malattie gastrointestinali di varia eziologia, tubercolosi, malnutrizione in bambini sotto i cinque anni, diabete, ipertensione, infarti. insufficienza renale e tante altre.
Le più comuni tra le cause di accesso alla struttura sono appendicite acuta, colecistite acuta e cronica, fratture, e ferite da arma da fuoco e da taglio.
M:Sulla base della tua esperienza, al Saudi Maternity Hospital e al Teaching Hospital di El Fasher, quali sono le patologie più frequentemente causa di mortalità nella popolazione del Nord Darfur e che richiedono maggiore assistenza?
La causa più importante di morbilità e mortalità nel Nord Darfur sono le infezioni sistemiche, seguite dalle ferite di guerra. E’ importante un’appropriata e tempestiva pianificazione del trattamento per i casi di aborto, ma anche assistenza pre e post-natale clinica e farmacologica.
La malaria in gravidanza è uno dei problemi più gravi.
Le cause principali di morte delle gestanti sono:
-Emorragie massive legate alla gravidanza;
-Eclampsia e preeclampsia;
-Sepsi.
Nel corso della mia attività al Teaching Hospital di El Fasher, ho riscontrato un’elevata casistica per quanto riguarda malaria, dissenteria, epatiti, meningiti, febbre tifoide, tubercolosi, leishmaniosi, pneumonia, ma anche malnutrizione infantile e ferite e traumi da armi da fuoco o da taglio.
Al Saudi Maternity Hospital i casi più frequenti riguardavano invece quelli di malaria in corso di gravidanza, aborti spontanei in urgenza, ipertensione e rischi correlati in gravidanza, fistole vescicovaginali e retto vaginali legate al travaglio difficile.
M: L’accesso alle cure e ai servizi ospedalieri è garantito a tutta la popolazione del Darfur? Il personale sanitario proviene da tutto il Sudan o origina prevalentemente dal Darfur?
L’assistenza ospedaliera è per tutti gli abitanti della città così come per quelli che affluiscono dai centri di assistenza dei campi profughi dell’area.
Per quanto riguarda il personale, i medici vengono selezionati dal Ministero federale della salute da tutte le parti del Sudan, e in considerazione della loro ridotta disponibilità, un considerevole numero di essi proviene comunque dallo stesso Darfur. Infermieri, levatrici e altre figure professionali sono Darfuri. Diversi tecnici di laboratorio giungono da altre parti del Sudan.
M: Pochi mesi fa, hai frequentato con successo il master “Doctors for Africa” del Centro Universitario per Cooperazione Internazionale di Parma.
Crediamo che la collaborazione tra Europa e Africa debba fondarsi proprio sulla formazione tecnica del personale già impiegato in Africa, come medici e infermieri, attraverso corsi intensivi che abbiano un impatto sulla realtà dello Stato da cui provengono.
Crediamo, quindi, che il master “Doctors for Africa” sia un meraviglioso esempio di cooperazione.
Nessuno può aiutare l’Africa meglio di se stessa, ma spesso gli africani non sono liberi abbastanza per poterlo fare. Cosa ne pensi?
Quello che dici è verissimo, come ho potuto vedere c’è una differenza enorme tra Europa e Africa nella disponibilità di medici specialisti (per esempio specialisti in cardiologia, malattie infettive, endocrinologia, nefrologia, gastroenterologia, pneumologia etc..). Noi abbiamo essenzialmente medici di medicina generale, chirurgia generale e pediatria. Non c’è un solo specialista medico o chirurgico in tutto il Nord Darfur.
Per esempio, dal mio punto di vista, i corsi sono buoni ma sarebbe meglio concentrarsi su esercitazioni mediche di tipo specialistico per incisivi cambiamenti sul terreno. So che tu puoi capirmi in quanto medico. Non c’è un solo medico o chirurgo specialista in tutto il Nord Darfur.
Il master è stata una buona esperienza.
Quello che stai dicendo è verissimo. Gli africani giocano un grande ruolo a questo proposito ma, come sai, dipende principalmente da chi dirige la politica e l’economia.
M: I mezzi di informazione e le organizzazioni umanitarie hanno promosso a livello internazionale campagne sulle problematiche del Darfur, dovute alla guerra tra ribelli e governo sudanese in corso dal 2003 e che ha ucciso migliaia di civili.
Come sono le condizioni della popolazione in questo periodo? Quali sono le principali preoccupazioni a carattere sanitario per i prossimi mesi?
Come hai detto non c’è ancora pace in Darfur. Ci sono molti campi profughi, rifugiati in Chad e persone ferrite o traumatizzate dalla guerra, tutte queste persone hanno perso le loro risorse e dipendono dagli aiuti internazionali. In generale le criticità di tipo sanitario per i prossimi mesi restano le stesse di ora. Tuttavia, così come la sicurezza è frequentemente incerta è veramente difficile predire cosa possa accadere.
M: E per finire, last but not least.. hai gradito il tuo soggiorno in Italia?
Certamente è stato interessante. Ho molti buoni amici lì.
M:Grazie mille, Dr. Ahmed Ibrahim e buon lavoro!

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