Il blog di Italians for Darfur

venerdì, febbraio 16, 2018

Capo del NISS chiede cooperazione per la sicurezza

Il direttore generale del NISS, recentemente rinominato, Gen. Salah Abdallah (Gosh), ha chiesto la cooperazione delle forze regolari per schiacciare "coloro che giocano con il cibo e la sicurezza del popolo".

Giovedì, Gosh ha assunto ufficialmente il ruolo di Capo della NISS, sette anni dopo essere stato accusato di aver fomentato un colpo di Stato nel novembre 2011. Ha partecipato alla cerimonia di consegna con il suo predecessore Gen. Mohamed Atta, che era stato il suo vice.

Domenica 11 febbraio, il presidente Omer al-Bashir ha emesso un decreto che ha reintrodotto Gosh alla testa dell'apparato di sicurezza. La decisione sorprendente è stata vista da molti come un tentativo di contrastare i suoi possibili rivali all'interno del partito al Governo per le imminenti elezioni presidenziali del 2020.

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giovedì, agosto 10, 2017

AFRICOM discute del terrorismo e della sicurezza regionale

Il Capo dello Stato Maggiore del Sudan (SAF), Emad al-Din Mustafa Adawi, ed il Vice Comandante USA in Africa (AFRICOM), Alexander Laskaris, hanno discusso della sicurezza regionale e la cooperazione congiunta per combattere il terrorismo ed il traffico di esseri umani.

Nelle dichiarazioni stampa dopo il suo incontro con Laskaries, Adawi ha dichiarato che la visita del Vice Comandante in Sudan rientra nell'ambito del dialogo e della cooperazione tra i due Paesi ed eserciti.

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venerdì, agosto 04, 2017

Il Sudan chiede all'Egitto di fermare il sostegno libico ai ribelli del Darfur

Il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, ha chiesto al Governo egiziano di cooperare  per fermare il sostegno fornito da alcuni partiti libici ai gruppi ribelli della regione del Darfur.

Ghandour e la sua controparte egiziana, Sameh Shoukry, hanno tenuto delle riunioni di consultazioni politiche congiunte in cui hanno discusso l'attuazione dei risultati del Comitato di Cooperazione Presidenziale Congiunto tenutasi lo scorso giugno, compreso il documento di Cooperazione Strategica, la Cooperazione Consolare, il Comitato di Frontiera, il Coordinamento a Livello Regionale ed il Forum Internazionale e gli Sviluppi Regionali.

Parlando ad una conferenza stampa congiunta dopo la fine della riunione, i due Ministri hanno sottolineato i progressi realizzati in diverse aree, sottolineando che la campagna mediatica ostile è stata fermata. 

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mercoledì, maggio 17, 2017

Incontro tra JEM, SLM e Governo del Sudan a Berlino

Il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (JEM) ed il Movimento per la Liberazione del Sudan-Minni Minnawi (SLM-MM) si incontreranno con una delegazione governativa del Sudan a Berlino per una riunione informale di consultazione sulle questioni in sospeso.

Lo scorso agosto i due gruppi di opposizione armati ed il Governo non erano riusciti a firmare una cessazione umanitaria delle ostilità nella regione del Darfur. Le due parti non erano e, tuttora, non sono d'accordo sulle ragioni dei loro futuri colloqui, in quanto i ribelli non sono disposti a negoziare sulla base del documento di Doha per la Pace in Darfur (DDPD).

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lunedì, febbraio 15, 2016

Incontri per la cooperazione tra l'Unione Europea ed il Sudan

L'Inviato dell'Unione Europea (UE) in Sudan, Tomas Uličný, ha discusso con il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, la sua visita presso la sede dell'UE di Bruxelles.

Il Ministro sudanese dovrebbe iniziare lunedì una visita di tre giorni a Bruxelles per discutere con i funzionari dell'UE le questioni riguardanti la democrazia, i cambiamenti climatici, le migrazioni ed i diritti umani.

Secondo Uličný, Ghandour incontrerà l'Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, il Commissario dell'UE per gli Aiuti Umanitari e la Gestione delle Crisi, Christos Stylianides, ed il Commissario Europeo per la Migrazione, gli Affari Interni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos.

Ghandour incontrerà anche un certo numero di deputati europei, oltre ai rappresentanti permanenti del Comitato Politico e di Sicurezza (CPS).

Uličný ha descritto la prossima visita di Ghandour "un passo nella giusta direzione per le relazioni europee e sudanesi", sottolineando che potrebbe aprire la porta ad una migliore comprensione del Sudan e la Regione. Egli ha sottolineato che la visita offrirebbe l'opportunità di esplorare nuovi orizzonti della cooperazione tra il Sudan e l'UE compresa la migrazione, i cambiamenti climatici e la prevenzione dell'estremismo.

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venerdì, luglio 31, 2015

Il Sudan concede priorità alla Russia come partner per l'estrazione dell'uranio

Dopo la concessione di contratti per l'estrazione dell'oro ad una ditta russa, un funzionario sudanese ha annunciato oggi che le società russe hanno la priorità sui contratti di estrazione dell'uranio. 

Il direttore generale dell'Autorità di Ricerca Geologica in Sudan, Yousif al-Samani, ha spiegato che l'uranio è stato trovato in passato in alcune parti del Paese.

L'agenzia di stampa russa, Sputnik, ha detto che attraverso la ricerca e gli studi si sta continuando a scoprire l'uranio e perciò vengono sollecitati gli investimenti per l'estrazione di questo "metallo globalmente desiderabile".

"L'uranio ha, forse, un'importanza superiore a quella dell'oro e di altri minerali ed è utilizzato in settori strategici fondamentali, soprattutto per lo sviluppo tecnico e tecnologico in epoca moderna", ha affermato Samani.

"Alle aziende russe sarà data la priorità nel contesto della cooperazione economica e degli investimenti tra i due Paesi. In cambio potremmo beneficiare delle loro conoscenze e della tecnologia che hanno sviluppato per lavorare sulla scoperta e l'estrazione dell'uranio, tanto più che la Russia sta lavorando con noi per creare una mappa geologica e minerale del Sudan ", ha aggiunto Samani.

Il funzionario ha elogiato la cooperazione economica fra Russia e Sudan, dicendo che le aziende russe "hanno una posizione di forza in Sudan, in particolare nel settore dei metalli".

Mercoledì scorso, una società russa di nome Siberia ha firmato un accordo con il Ministero dei Minerali sudanese per estrarre l'oro nel Mar Rosso e negli Stati sul fiume Nilo che è stato descritto come il più grande contratto d'investimento nella storia del Sudan nel campo dei minerali.

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lunedì, settembre 16, 2013

Il governo italiano ha stanziato 20 milioni di euro per il Sudan

Con gli ultimi aiuti economici per l'emergenza inondazioni in Sudan, il contributo italiano ai progetti di cooperazione in Sudan ha raggiunto quota 20 milioni di Euro, nel triennio 2011-2013.
La maggior parte dei progetti ha interessato il settore sanitario e la regione orientale. 
Il governo italiano ha finanziato anche programmi internazionali sotto la guida di agenzie delle Nazioni Unite e altri promossi da ONG nazionali, come Intersos, Coopi, Vis ed Emergency.

Anche Italians For Darfur Onlus, pur non ricevendo fondi pubblici, impegna le proprie risorse per programmi di assistenza e sviluppo in Darfur, grazie agli accordi stretti con la Ong sudanese Correcting the track of Darfur Crisis.


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sabato, novembre 07, 2009

Il dottor Ibrahim ci racconta il Darfur visto dalle corsie dell'ospedale di El Fasher.

Dal 2003, migliaia di persone continuano a perdere la vita a causa di malattie, fame e sete, conseguenti ai frequenti scontri armati tra ribelli e forze governative che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
Questa volta abbiamo voluto raggiungere direttamente il Dott. Ibrahim Abdelrahman Ahmed, medico del Darfur. In Darfur, il Dott. Ibrahim è sposato e ha un figlio, e ha lavorato come medico presso l’El Fashir Teaching Hospital, al centro di maternità dell’ospedale di El Fashir, nonché nelle cliniche dell’International Rescue Committee (IRC) che forniscono assistenza medica ai profughi di diversi campi del Nord Darfur.

M:Dott. Ibrahim di cosa si occupa all’ospedale di El Fasher?
Attualmente lavoro al pronto soccorso delle cliniche universitarie di El Fasher, mi occupo di emergenze cliniche e pediatriche in qualità di medico generico.
Ho a che fare con diversi tipi di casi di medicina generale, chirurgici e traumatici. Le malattie più comuni sono la malaria, la febbre tifoide, le malattie del tratto respiratorio, le epatiti virali, malattie gastrointestinali di varia eziologia, tubercolosi, malnutrizione in bambini sotto i cinque anni, diabete, ipertensione, infarti. insufficienza renale e tante altre.
Le più comuni tra le cause di accesso alla struttura sono appendicite acuta, colecistite acuta e cronica, fratture, e ferite da arma da fuoco e da taglio.
M:Sulla base della tua esperienza, al Saudi Maternity Hospital e al Teaching Hospital di El Fasher, quali sono le patologie più frequentemente causa di mortalità nella popolazione del Nord Darfur e che richiedono maggiore assistenza?
La causa più importante di morbilità e mortalità nel Nord Darfur sono le infezioni sistemiche, seguite dalle ferite di guerra. E’ importante un’appropriata e tempestiva pianificazione del trattamento per i casi di aborto, ma anche assistenza pre e post-natale clinica e farmacologica.
La malaria in gravidanza è uno dei problemi più gravi.
Le cause principali di morte delle gestanti sono:
-Emorragie massive legate alla gravidanza;
-Eclampsia e preeclampsia;
-Sepsi.
Nel corso della mia attività al Teaching Hospital di El Fasher, ho riscontrato un’elevata casistica per quanto riguarda malaria, dissenteria, epatiti, meningiti, febbre tifoide, tubercolosi, leishmaniosi, pneumonia, ma anche malnutrizione infantile e ferite e traumi da armi da fuoco o da taglio.
Al Saudi Maternity Hospital i casi più frequenti riguardavano invece quelli di malaria in corso di gravidanza, aborti spontanei in urgenza, ipertensione e rischi correlati in gravidanza, fistole vescicovaginali e retto vaginali legate al travaglio difficile.
M: L’accesso alle cure e ai servizi ospedalieri è garantito a tutta la popolazione del Darfur? Il personale sanitario proviene da tutto il Sudan o origina prevalentemente dal Darfur?
L’assistenza ospedaliera è per tutti gli abitanti della città così come per quelli che affluiscono dai centri di assistenza dei campi profughi dell’area.
Per quanto riguarda il personale, i medici vengono selezionati dal Ministero federale della salute da tutte le parti del Sudan, e in considerazione della loro ridotta disponibilità, un considerevole numero di essi proviene comunque dallo stesso Darfur. Infermieri, levatrici e altre figure professionali sono Darfuri. Diversi tecnici di laboratorio giungono da altre parti del Sudan.
M: Pochi mesi fa, hai frequentato con successo il master “Doctors for Africa” del Centro Universitario per Cooperazione Internazionale di Parma.
Crediamo che la collaborazione tra Europa e Africa debba fondarsi proprio sulla formazione tecnica del personale già impiegato in Africa, come medici e infermieri, attraverso corsi intensivi che abbiano un impatto sulla realtà dello Stato da cui provengono.
Crediamo, quindi, che il master “Doctors for Africa” sia un meraviglioso esempio di cooperazione.
Nessuno può aiutare l’Africa meglio di se stessa, ma spesso gli africani non sono liberi abbastanza per poterlo fare. Cosa ne pensi?
Quello che dici è verissimo, come ho potuto vedere c’è una differenza enorme tra Europa e Africa nella disponibilità di medici specialisti (per esempio specialisti in cardiologia, malattie infettive, endocrinologia, nefrologia, gastroenterologia, pneumologia etc..). Noi abbiamo essenzialmente medici di medicina generale, chirurgia generale e pediatria. Non c’è un solo specialista medico o chirurgico in tutto il Nord Darfur.
Per esempio, dal mio punto di vista, i corsi sono buoni ma sarebbe meglio concentrarsi su esercitazioni mediche di tipo specialistico per incisivi cambiamenti sul terreno. So che tu puoi capirmi in quanto medico. Non c’è un solo medico o chirurgo specialista in tutto il Nord Darfur.
Il master è stata una buona esperienza.
Quello che stai dicendo è verissimo. Gli africani giocano un grande ruolo a questo proposito ma, come sai, dipende principalmente da chi dirige la politica e l’economia.
M: I mezzi di informazione e le organizzazioni umanitarie hanno promosso a livello internazionale campagne sulle problematiche del Darfur, dovute alla guerra tra ribelli e governo sudanese in corso dal 2003 e che ha ucciso migliaia di civili.
Come sono le condizioni della popolazione in questo periodo? Quali sono le principali preoccupazioni a carattere sanitario per i prossimi mesi?
Come hai detto non c’è ancora pace in Darfur. Ci sono molti campi profughi, rifugiati in Chad e persone ferrite o traumatizzate dalla guerra, tutte queste persone hanno perso le loro risorse e dipendono dagli aiuti internazionali. In generale le criticità di tipo sanitario per i prossimi mesi restano le stesse di ora. Tuttavia, così come la sicurezza è frequentemente incerta è veramente difficile predire cosa possa accadere.
M: E per finire, last but not least.. hai gradito il tuo soggiorno in Italia?
Certamente è stato interessante. Ho molti buoni amici lì.
M:Grazie mille, Dr. Ahmed Ibrahim e buon lavoro!

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