Il blog di Italians for Darfur

martedì, novembre 22, 2011

USA: "Qualche progresso, ma la situazione in Darfur resta preoccupante"

Il Governo degli Stati Uniti è preoccupato per quanto accade in Darfur.
Non è un comunicato stampa di otto anni fa, ma di questi giorni: quanto accade in Darfur sembra un incubo dal quale la popolazione civile non riesce a risvegliarsi. 

Ci eravamo abituati a leggere e a constatare come a queste parole non seguissero nette prese di posizione, soprattutto dell'Europa, incapace di avere una guida politica unica anche dinanzi a immani crisi umanitarie come quella in Sudan.
In un periodo storico in cui tutto il mondo occidentale guarda dentro di sè, tuttavia, il grido di allarme lanciato da Washington suona ancora più forte di quanto non voglia essere.
"Nonostante alcuni progressi sul terreno, i civili continuano a vivere in pericolo, a causa dei combattimenti in corso tra forze governative e movimenti armati, continui bombardamenti in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite, così come per la mancanza di giustizia e per il banditismo".

Intanto, per favorire il rientro di almeno una parte degli oltre due milioni di sfollati ancora nei campi profughi, il governo sudanese si è detto disposto a dare 250 dollari statunitensi a ciascuna famiglia che farà rientro al proprio villaggio. Se il provvedimento, parte degli accordi di Doha, venisse confermato, sarebbe almeno una nota positiva in un cantico stonato.

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