Il blog di Italians for Darfur

venerdì, giugno 10, 2016

L'inazione internazionale incoraggia al-Bashir a sfidare la giustizia della CPI

Il procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI), Fatou Bensouda, ha detto che la mancanza di un azione internazionale contro il presidente Omer al-Bashir lo ha incoraggiato a sfidare la giustizia internazionale e a viaggiare in tutto il Mondo indisturbato.

Il presidente al-Bashir è il primo Capo di Stato ad essere incriminato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio commessi nel corso di una campagna di contro-insurrezione svolta dai militari e dalle milizie governative nella regione del Darfur, dopo lo scoppio della ribellione nel 2003.

Presentando la ventitreesima relazione al Consiglio di Sicurezza sulla situazione nel Darfur, Bensouda ha affermato che questa inazione da parte del Consiglio "ha incoraggiato il signor Al Bashir a continuare a viaggiare attraverso i confini internazionali, nonostante il fatto che sono stati emessi due mandati di arresto contro di lui da parte della Corte".

Il Procuratore ha, inoltre, sottolineato che il fallimento dell'azione del Consiglio "ha altrettanto incoraggiato gli Stati, facenti parte e non dello Statuto di Roma, non solo di facilitare i viaggi del signor Al Bashir nei loro territori, ma anche di invitarlo ed ospitarlo".


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