Il blog di Italians for Darfur

lunedì, luglio 21, 2008

Panorama intervista Bashir: Caschi blu dell'ONU? "siamo ancora qui ad aspettarli"

Trascrivo da Panorama n° 28, da pagina 84 a 86, alcuni passaggi dell'intervista concessa dal Presidente sudanese Bashir a Stella Pende, una cronista di Panorama.
"[...]Tre giorni di attesa, poi all'improvviso il via libera del palazzo. Quando la cronista arriva nella stanza dei troni dorati il presidente sudanese, baffi, turbante bianco e scarpe in pura pelle di tigre, risponde a tutte le domande. Anche quelle che toccano i temi più bollenti: l'avventura del petrolio africano e il dramma sudanese del Darfur.
[...]Il Fondo monetario prevede una crescita del PIL pari al 13 per cento.Merito del petrolio che vendete alla Cina?
Vero. Il petrolio è il motore e l'anima della nostra economia. Muove in Sudan un giro di affari di 6 miliardi di dollari l'anno.[...]
[...]Karthoum sarà come Dubai?
Si tratta dell'area di ristrutturazione edilizia più grande dell'Africa: 750 ettari di terreno.Per 4 miliardi di dollari. MA Karthoum sarà sempre diversa da Dubai. Le nostre tradizioni, il rispetto della religione, non possono entrare nell'identità di nessun altro Paese.
Parla della sharia, che, come scrivono molti giornali americani, lei ha imposto in tutto il Sudan?
[...]forse si tratta solo di una piccola parte della campagna perfettamente orchestrata dai sionisti e dai loro amabili fan?
[...] negli anni ottanta sono stato addestrato nei campi della Florida per mandato di Milton Beardenche della CIa, che era un vero imperatore. Ho anche visitato le basi USA a Doha, grandi fucine di combattenti arabi.
Presidente, l'intera stampa internazionale racconta da anni che i janjaweed, gli arabi a cavallo devastatori di interi villaggi nel Darfur, sono stati finanziati e armati da lei.
La Storia del Darfur [...] è più complicata e nello stesso tempo più semplice di quello che si racconta.[...[ i nomadi arabi da sempre alla ricerca di terreni buoni per il bestiame, cacciano i contadini africani dai loro villaggi. ma se quelli resistono, seminano morti e feriti. Un'eredità che non è stato facile gestire.
[...]
Il Jem, Justice and equality movement, ha attaccato Karthoum poche settimane fa. come è possibile che in un paese così blindato sia accaduto un episodio del genere?
[...]Sapevamo del loro arrivo. Ma li abbiamo fatti arrivare vicino per braccarli e circondarli. Per risolvere il problema sono bastate due ore.
[...]E' ormai un anno che è stato firmato l'accordo che prevedeva il dispiegamento di una task force internazionale di 27 mila uomini. Dove li ha nascosti, presidente?
Lo chieda alle Nazioni Unite. Noi eravamo incerti. Migliaia di stranieri che pretendono di invadere la terra e intromettersi in conflitti che non possono capire, mi creda. Comunque, alla fine li abbiamo accettati. Ma le Nazioni unite ne hanno mandati solo 9mila. Gli altri siamo ancora qui ad aspettarli. Dal Darfur, in ogni caso, c'è molta altra gente che dovrebbe andarsene.
Allude alle ong? ma se sono loro che aiutano quei disperati a sopravvivere.
Gino Strada e il suo ospedale * dimostrano che oggi le persone serie hanno la nostra completa disponibilità. In Sudan ci sono 258 ong. Ha presente che giro d'affari muovono le tante ong del mondo?"

* centro di cardiochirurgia a Khartoum. Gino Strada ha rilasciato pochi giorni fa dichiarazioni in difesa del Presidente sudanese, asserendo che il conflitto in Darfur è uno scontro di natura tribale.
Tutte le attività delle ONG sono autorizzate e controllate dall'organo governativo per gli aiuti umanitari, l'HAC (Humanitarian Aid Commission) che funge da vero e proprio intermediario tra le ONG e i destinatari degli aiuti e/o servizi [n.d.r.].

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