Il blog di Italians for Darfur

mercoledì, luglio 11, 2012

Successo dell'ennesima iniziativa di denuncia e solidarietà


Sud Sudan, migliaia di attivisti e rifugiati insieme
per chiedere il mantenimento della pace
Iniziative a Roma e nelle più importanti capitali nell'anniversario dell'indipendenza del Sud Sudan


Decine di migliaia di rifugiati, attivisti per i diritti umani, organizzazioni della società civile e leader religiosi di tutto il mondo hanno animato nell'anniversario dell'indipendenza del Sud Sudan una manifestazione per chiedere il mantenimento della pace tra i due Paesi.    

Oltre 150 associazioni, tra cui Italians for Darfur, Enough, Pax Christi, Consiglio norvegese per i rifugiati, Refugee International, Reporters Without Borders e Secours Catholique, hanno promosso e organizzato eventi in contemporanea nelle più importanti capitali del mondo.    
Il presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli, il portavoce della comunità dei sud sudanesi nel nostro Paese, Fred Osuru, e in collegamento da Toronto Emmanuel Jal, ex bambino soldato ed ora rapper di fama internazionale, sono stati protagonisti dell'evento di Roma, al Teatro San Genesio, che ha visto alternarsi numerosi artisti che hanno suonato a titolo gratuito dando vita a un vero e proprio 'rally' musicale e di solidarietà. Nel corso della serata è stato anche presentato il quadro di Vito Bongiorno, artista romano di grande talento, donato per sostenere i progetti dell'associazione.  

Erminia Piroli di Artisti Socialmente Utili
La campagna "We want peace 2012" lanciata da Italians for Darfur invita le Nazioni Unite, l'Unione Africana, la Lega degli Stati Arabi e altri influenti organizzazioni e governi a fare tutto il possibile per convincere Sudan e Sud Sudan a risolvere le questioni in sospeso tra di loro.

"Mancano solo tre settimane alla scadenza del termine della risoluzione ONU 2046 approvata il 2 maggio all'unanimità - ha ricordato la Napoli, giornalista e attivista per i diritti umani presentando l'evento romano - e che imponeva la fine immediata delle ostilità, il ritiro delle forze armate dal confine e una ripresa dei negoziati tra i due Sudan. Bisogna spingere sulle parti coinvolte nel conflitto affinché un accordo sia possibile. Se così non fosse si condannerebbe al fallimento l'iniziativa di pace delle Nazioni Unite".

Fred Osuru, presidente SPLM Italia
"Ora è il momento di agire. Non si può lasciare che la storia si ripeta - ha concluso la presidente di Italians for Darfur -  Per questo ci auguriamo che tutta la comunità internazionale sostenga il processo negoziale finalizzato a trovare una soluzione alle questioni in sospeso che hanno portato i due paesi sul baratro di una nuova guerra fratricida".
Tra i punti di maggiore tensione la demarcazione dei territori delle aree più ricche di petrolio, la gestione dei rimpatriati e il territorio conteso di Abyei.
  
VitoBuongiornoe la sua opera
Le Nazioni Unite hanno fissato la scadenza della risoluzione al 2 agosto. Il Consiglio di sicurezza chiede esplicitamente al Movimento di liberazione del popolo sudanese - Nord (SPLM-N) e al governo del Sudan di raggiungere un compromesso sulla sicurezza negli stati del Sud Kordofan e del Nilo Azzurro e di consentire l'accesso umanitario. Se così non fosse, è già pronta una serie di sanzioni su cui è stato già raggiunto ufficiosamente un accordo.

Roma, 10 luglio 2012

(foto di Riccardo Colelli)

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