Il blog di Italians for Darfur

martedì, settembre 18, 2012

Rilasciata Layla, grazie a mobilitazione internazionale.


(ANSA) - ROMA, 18 SET - "Layla Ibrahim Issa Jumul, la ventitreenne condannata a morte in Sudan per lapidazione, è stata rilasciata". E' quanto si legge in una nota di Italians for Darfur che, supportata da GIULIA (il network di Giornaliste italiane unite libere indipendenti), aveva avviato una petizione per chiedere la liberazione della giovane accusata di adulterio raccogliendo oltre 10 mila firme.
La notizia è stata confermata ufficialmente dagli avvocati difensori della giovane donna e dai volontari di Awid - Women's right che hanno supportato Layla e i suoi familiari durante la detenzione.
L'accusa di adulterio, per la quale era stata condannata a morte tramite lapidazione, è stata tramutata in "atti contro la morale pubblica" dalla Corte di Appello del tribunale di Mayo.
"Quello di Layla è il secondo caso di una donna destinata alla pena capitale e poi rilasciata dalle autorità giudiziarie sudanesi - ricorda Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur - pressate dalla mobilitazione internazionale'. Il 3 luglio scorso le porte della prigione di Khartoum si erano aperte per Intisar, 20anni, madre di un bambino di pochi mesi come Layla. (ANSA).

Links:
- "Io sono Layla"
 - GIULIA
- Appello contro la lapidazione

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