Il blog di Italians for Darfur

venerdì, marzo 27, 2009

Bashir in giro per i paesi africani...

La notizia è di quelle importanti; il presidente del Sudan Bashir, a dispetto del recente mandato di arresto dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, ha effettuato nei giorni scorsi una serie di viaggi in alcuni paesi africani (Eritrea, Egitto e Libia), annunciando inoltre di volersi recare al prossimo summit dei paesi arabi, che si svolgerà alla fine del mese in Qatar. La questione è piuttosto complessa sia per l'importanza dei paesi in questione (per il peso specifico che hanno nei confronti del contesto regionale e del processo di pace), sia perchè nessuno di questi ha firmato lo Statuto della CPI e, come tali, non hanno uno specifico obbligo nei confronti del presidente Bashir.
Tuttavia, i funzionari della CPI hanno fatto presente che potrebbero comunque trasmettere a un paese non firmatario la richiesta di rendere esecutivo il mandato, anche perché, così come dichiarato dalla portavoce della Corte dell’Aja, Laurence Blairon, i paesi non firmatari sono comunque paesi membri ONU e avrebbero pertanto l’obbligo di applicare quanto stabilito dalla risoluzione 1593/2005 del Consiglio di Sicurezza ONU che, nel trasferire all’attenzione della Corte la situazione del Darfur, ha chiesto a tutti gli Stati di cooperare con essa.
In breve, la situazione appare piuttosto ingarbugliata ed esiste, purtroppo, il rischio che la pronuncia della Corte diventi una sentenza scritta sulla sabbia, soprattutto se l'esempio dei paesi citati verrà seguito da altri, con spregio (l'ennesimo) del rispetto dei diritti della popolazione del Darfur, da anni martoriata da una guerra senza fine che si svolge in un clima di impunità.
Stefano Cera

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