Il blog di Italians for Darfur

domenica, settembre 13, 2009

Aprile 2010: si avvicinano le elezioni democratiche in Sudan, riesplodono le violenze interetniche in Sud Sudan.

Abbiamo piu volte rimarcato, nel corso della nostra campagna per i diritti umani in Darfur, come alla base del conflitto in Darfur, che dal 2003 ha causato la morte di circa 400.000 persone e la fuga di 2 milioni e mezzo di civili (stime ONU), ci sia anche e soprattutto una gestione oligarchica della politica e delle risorse economiche del Paese.
La minoranza araba al potere, in un Paese in cui si sommano e si fondono etnie e tradizioni diverse, detiene il controllo delle risorse del Paese, uno dei primi produttori di cereali al mondo, ma anche uno dei primi Paesi in cui l'assistenza del PAM è fondamentale per la sopravvivenza della popolazione del Darfur e del Sud Sudan, e tra i Paesi piu ricchi di greggio, venduto anche in Italia.
Come coraggiosamente e sistematicamente denunciato nel Black Book, la rappresentanza anche solo politica delle periferie del Sudan, rispetto a Khartoum, è nulla o palesemente insufficiente.
Tale quadro non poteva che avere ripercussioni sulla stabilità di tutto il Sudan, già colpito da numerosi golpe e residuati del post-colonialismo inglese: in tutto il Sudan, dal Nord Kordofan al Sud Sudan e nel ovest del Paese, in Darfur, si parla la lingua della violenza e delle armi.
Inutili, fino ad oggi, i tentativi di riportare pace e stabilità.
Riesplode proprio in queste ultime settimane la violenza sia in Darfur sia in Sud Sudan.
Addirittura, gli scontri etnici e tribali infiammano ora la popolazione cristiano-animista del Sud Sudan superando per gravità quelli degli ultimi mesi in Darfur: oltre 2000 persone sono morte e 250.000 sono i profughi che da gennaio fuggono nel panico (fonti ONU).
I primi di settembre, circa 50 persone armate, in uniforme, hanno attaccato il villaggio di Pigwrithiang della tribu DINKA, causando un vero e proprio "massacro" (fonte: AP).
Jonathan Whittall, direttore di Medici senza Frontiere in Sud Sudan, ha denunciato l'intenzionalità degli ultimi attacchi a donne e bambini, contrariamente a quanto è avvenuto fino ad oggi. La popolazione vive nel panico, continua Whittall.
Le prime elezioni democratiche del Sudan si avvicinano.

M.A.




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