"Sud Sudan, Blue Nile e la guerra fantasma". Solo la Siria fa notizia.
di G. Trombatore per Mpnews.it
Impiego
quasi dieci ore di macchina per giungere da Malakal al campo di
Jamman, nel nord est dello stato dell'Upper Nile in Sud Sudan. Le piogge
che sono iniziate a fine maggio hanno già messo in ginocchio quest'
area del Sud Sudan. [...]
I villaggi che incontro man mano
che mi avvicino a Mabane sono abitati prevalentemente da soldati. Il
Conflitto nel Blue Nile conta già oltre 100.000 rifugiati che si sono
riversati in massa nei tre campi di Yusif, Jamman e Duru proprio nella
contea di Mabane. [...]
Finalmente raggiungo la zona dei rifugiati.
Finalmente raggiungo la zona dei rifugiati.
L`UNHCR in poco tempo è riuscita a
rispondere a questa ondata di civili che fuggono dallo Stato del Nord,
nel Blue Nile. Parlando con un rifugiato nel campo di Yusif batil,
vengo a sapere che lui e la sua gente sono dovuti scappare a causa dei
bombardamenti aerei che le truppe del nord di Al Bashir stanno portando
avanti indiscriminatemente contro la popolazione civile accusata di
supportare lo SPLM del nord.
La prima cosa che noto mentre giro per le tende, che sono state allestite dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite, è che nessuno dei bambini ti grida “Hawaja” oppure ti segue ripetendo frasi in inglese o parole chiave. Segno che questo è un "campo vergine", ovvero questa gente fino a qualche mese fa se ne stava tranquilla nei loro villaggi, finchè questa assurda Guerra Sudanese non ha colpito anche loro.
Dopo tanti anni trascorsi in questa parte del continente africano mi chiedo cosa possa arrivare ancora a queste persone. Darfur, conflitto Nuba, Kordofan, Blue Nile, Kassala ed il conflitto con il Sudan. Una serie infinita di piccole guerre con tragedie umane che oramai non fanno più notizia.
I media sono tutti concentrate nel Medio Oriente. La Guerra in Siria, che io del resto ho ricoperto personalmente per qualche mese, è all'ordine del giorno negli approfondimenti dei telegiornali e degli inviati esteri.
La prima cosa che noto mentre giro per le tende, che sono state allestite dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite, è che nessuno dei bambini ti grida “Hawaja” oppure ti segue ripetendo frasi in inglese o parole chiave. Segno che questo è un "campo vergine", ovvero questa gente fino a qualche mese fa se ne stava tranquilla nei loro villaggi, finchè questa assurda Guerra Sudanese non ha colpito anche loro.
Dopo tanti anni trascorsi in questa parte del continente africano mi chiedo cosa possa arrivare ancora a queste persone. Darfur, conflitto Nuba, Kordofan, Blue Nile, Kassala ed il conflitto con il Sudan. Una serie infinita di piccole guerre con tragedie umane che oramai non fanno più notizia.
I media sono tutti concentrate nel Medio Oriente. La Guerra in Siria, che io del resto ho ricoperto personalmente per qualche mese, è all'ordine del giorno negli approfondimenti dei telegiornali e degli inviati esteri.
Se si pensa che nell'Upper Nile
ci sono, al momento, 100,000 nuovi rifugiati e che questi sono
pressapoco lo stesso numero di siriani che, al momento, si trovano in
Giordania, ecco che salta subito all'occhio il diverso peso dato a due
tragedie simili.
I bombardamenti delle truppe siriane contro I ribelli
ad Homs mietono le stesse vittime dei civili sudanesi nel Blue Nile,
eppure sono certo che su 10 persone intervistate nelle capitali europee 9
conosco il problema siriano, mentre la Guerra in Blue Nile è solo per
gli addetti ai lavori.
Etichette: Blu Nilo, giorgio trombatore, MPNews, Sud Sudan, testimonianza, Upper Nile
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