Il blog di Italians for Darfur

mercoledì, dicembre 16, 2015

Il Procuratore della Corte Penale Internazionale si appella per il Darfur

Il procuratore della Corte Penale internazionale (CPI), Fatou Bensouda, ha descritto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) come un organismo che fornisce "promesse vuote", in quanto la situazione in Darfur dopo dieci anni è rimasta invariata.

"Nonostante le mie ripetute richieste al Consiglio di agire rispetto al disprezzo del Sudan dei suoi obblighi, e alla violazione delle risoluzioni di questo Consiglio, i miei appelli continuano ad essere ignorati", ha affermato Bensouda nel suo rapporto semestrale al Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

"Questo Consiglio, che ha deferito la situazione del Darfur alla Corte Penale Internazionale, ha delle responsabilità importanti per garantire che gli Stati mantengano i loro obblighi. Posso solo ribadire i miei appelli a questo Consiglio per adottare misure in suo potere per garantire che tutti i colpevoli del genocidio in Darfur vengano arrestati e portati davanti alla giustizia per il bene delle vittime ", ha continuato.

Il Procuratore ha avvertito che le vittime di reati del Darfur sono ora demoralizzati, mentre gli individui contro i quali sono stati emessi mandati di arresto della Corte Penale Internazionale, e che possono essere implicati in questi crimini, continuano a sottrarsi alla giustizia".

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