Il blog di Italians for Darfur

domenica, luglio 13, 2008

OGGI PRESIDIO A ROMA per sostegno decisione CPI

La comunità darfuriana in Italia ha organizzato un presidio di fronte all'Ambasciata Sudanese (via Prati della Farnesina 57, 00194 Roma) per oggi, lunedì 14 luglio, alle ore 15:00 - in concomitanza con le altre manifestazioni che si terranno a Londra, Bruxelles e Parigi - per sostenere l'iniziativa penale della CPI affinché venga fatta giustizia per le vittime del Darfur.


Il Washington Post ha anticipato la settimana scorsa che lunedì 14 luglio, Luis Moreno-Ocampo, il Procuratore generale della Corte Penale Internazionale dell'Aia, presenterà alla Corte le conclusioni di mesi di indagini sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Darfur, chiedendo l'incriminazione di più sospettati, tra cui svariati esponenti del governo di Khartoum e in cima alla lista il Presidente sudanese Omar Al-Bashir.
Prima d'oggi, nell'aprile 2007, Moreno-Ocampo aveva anche ottenuto due mandati d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Ahmed Harun, oggi ministro degli Affari umanitari, e il leader dei janjaweed Ali Kosheib, entrambi ancora in libertà a causa del rifiuto del governo sudanese di consegnarli alle autorità competenti.
Secondo le stime dell'Onu, dal febbraio 2003 il conflitto in Darfur ha provocato più di 250,000 vittime e oltre 2 milioni di sfollati.
La comunità darfuriana in Italia ha organizzato un presidio di fronte all'Ambasciata Sudanese (via Prati della Farnesina 57, 00194 Roma) per oggi, lunedì 14 luglio, alle ore 15:00 - in concomitanza con le altre manifestazioni che si terranno a Londra, Bruxelles e Parigi - per sostenere l'iniziativa penale della CPI affinché venga fatta giustizia per le vittime del Darfur. Chiederemo inoltre all'Italia di fare sentire la propria voce a livello europeo e nel consesso internazionale affinché il Darfur non venga lasciato solo in questa delicata fase, dal momento che il rinvio a giudizio di Bashir potrebbe causare ulteriori sommosse all'interno del Paese e inasprire i contrasti tra esercito e milizie filo-governative da un lato e i gruppi ribelli del Darfur dall'altro. Ci rivolgeremo all'Italia, in quanto membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, perché eserciti pressioni affinché venga al più presto schierata la forza ibrida di peacekeeping Onu-Unione Africana (UNAMID) secondo quanto stabilito dalla Risoluzione 1769/2007, che fissava il termine massimo di dispiegamento delle truppe per dicembre 2007 e che non è stato rispettato.

Per info e adesioni: 346-0725239
Sharon Nizza
Italians for Darfur

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