Il blog di Italians for Darfur

martedì, giugno 17, 2008

L'attacco a Karthoum: genesi di una battaglia (II)

..continua dalla prima parte...

Qualche tempo dopo Bahar mi chiese di nascondere nel compound dove vivevo con la cooperazione un noto avvocato del Jem già coinvolto in passato in una attentato dinamitardo a Khartoum , che venne imputato erroneamente ad Al Turabi.
Questo avvocato che chiamero’ “Suleiman” (per proteggerlo ) fu mio ospite per una settimana circa a Nyala. In quei giorni frequentandolo e condividendo con lui la stanza ebbi modo di conoscere meglio il gruppo ribelle del JEM.
Con l’avvocato parlammo a lungo sul conflitto del Darfur.Lui sosteneva , e non a torto, che l’unico gruppo ribelle ad avere una vera identità era il Jem. Da anni loro si erano allontanati dal movimento islamista di Al Turabi per sostenere delle tesi più moderate.
Il loro punto fondamentale era quello di gestire meglio l’oro nero del soba corridor, e di una presenza del popolo darfuriano a livello governativo.( vedi i 5 punti in allegato)
L’avvocato mi informo’ sul tentato colpo terroristico fallito qualche tempo prima, ed io concordai con lui che la guerra andava portata a Khartoum.
Questo era l’anno del 2005, ma l’avvocato mi assicuro’ che avrebbe seguito questa strategia.
La mia opinione , e rimane tale, era che il conflitto andava portato con tutta la sua gravità a Khartoum dove la comunità internazionale e lo stesso popolo sudanese ne avrebbe finalmente presso tragicamente atto.
Era inutile continuare ad attaccare i posti di polizia disseminati nelle tre regioni del darfur e tantomeno combattere per la sovranità su qualche villaggio .
L’avvocato mi disse che non erano ancora pronti per un simile colpo ma che già operavano nelle aree del West Darfur oltre i campi di Al Genena e nell’area nord nella zona di Kulbus.
Inoltre la loro presenza nel nord Darfur era spesso in contrasto con l’ascesa di quello che poi sarà il futuo leader e vice di Al Bashir, il noto guerrigliero Minnie Mennawie che firmo’ l’accordo di pace in Nigeria sancendo una frattura definitiva con l’SLA di Abdel Uahid.
Per questa ragione quando ho saputoi dell’attacco ad Ondurman qualche giorno fa non fui molto sorpreso;anzi io credevo fermamente che questo sarebbe accaduto prima.
Con l’avvocato dopo la sua partenza ci tenevamo in contatto utilizzando diversi numeri di telefono.Inoltre avevamo escogitato di contattarci attraverso un banale indirizzo email dove entrambi conoscevamo la password ed ogni volta che volevamo comuinicare l’uno con l’altro lasciavamo dei messaggi all’interno di questo.
L’avvocato negli ultimi tempi si è trasferito a Dubai dove ha seguito le relazioni del Jem dall’estero mentre i suoi compagni hanno spostato in parte il comando generale nel vicino Chad oltre che a tenere sempre una base nel regime dell’amico Isaias in Eritrea.

Giorgio Trombatore

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