Il blog di Italians for Darfur

sabato, giugno 14, 2008

L'attacco a Karthoum: genesi di una battaglia (I)

4. IL JEM attacca Khartoum
Genesi di una battaglia che ha avuto inizio tre anni prima in un alloggio della cooperazione di Nyala.
(parte I)

di Giorgio Trombatore

Il 10 Maggio scorso è una data importante nel conflitto del Darfur.
Per la prima volta circa 1100 soldati si sono presentati alle porte di Khartoum tentando un disperato colpo di stato.
L’impresa ha preso di sorpresa un po’ tutti a partire dai serivizi segreti occidentali sino agli stessi governativi sudanesi che non si sono accorti che circa 200 veicoli (tra pick-ups e camion ) avevano attraversato l’intera regione del Darfur per giungere dopo un lungo tragitto sino alle porte di Omdurman.
Forse nessuno si è stupito che a condurre questo attacco ci fosse la mano del Jem, il Justice Equality Movement che fin dal 2004 si è distinto nella guerra del Darfur per la loro organizzazione politica e militare.

Personalmente ho conosciuto i dirigenti del JEM nel novembre del 2004.Il primo incontro è stato nelle sabbie del sud Darfur a qualche chilometro dalla cittadina di As Senet.
In quel tempo mi occupavo della costruzione di un acquedotto nella zona.La città di As Senet presentava una particolarietà diversa da tutte le altre.
Il piccolo villaggio era diviso da due gruppi di guerriglieri; da un lato vi erano i seguaci di Minnie Mennawie (gruppo dell’SLA a maggioranza Zagawa) dall’altro vi erano i seguaci di Ibrahim Khalil del Jem.
La mia presenza nel territorio come operatore umanitario mi aveva permesso di entrare in contatto frequentemente con tutti i gruppi in lotta nella zona.
L’incontro più importante avvenne qualche mese dopo, quando mi recai in una località del Nord del darfur verso il confine libico ed incontrai quello che era il personaggio più carismatico del gruppo del Jem.
Bahar Idris.
Un giovane sudanese che da anni gestiva le operazioni militari del JEM con diversi contatti con il gruppo presente in Chad e persino con collaboratori a Dubai ed in Eritrea.

Qualche tempo dopo Bahar Idris mi diede dimostrazione del suo controllo capillare delle tre regioni del darfur quando si impegno’ a consegnarmi nel 2005 tre cooperanti di ADRA che erano stati rapiti nel mese di Marzo mentre lavoravano per la costruzione di un acquedotto proprio ad As Senet.
I tre erano stati rapiti (insieme ad alcuni camion ed una perforatrice )e non si era saputo più nulla di loro. Le Nazioni Unite avevano chiesto il rilascio ma per tre mesi gli agenti di sicurezza occidentali sostenevano che gli operatori umanitari ( tutti di nazionalità sudanese) erano in mano del gruppo dell’SLA attivo nella zona.
Bahar Idris si impegno’ a rilasciare quegli uomini a me, che qualche settimana dopo con un elicottero delle Nazioni Unite andai a prevelare in una località del Sud Darfur vicino ad As Senet.

Qualche tempo dopo Bahar mi chiese di nascondere nel compound dove vivevo con la cooperazione un noto avvocato del JEM....

(continua...)
Autore del presente testo è Giorgio Trombatore. Italians for Darfur e IB4D non sono responsabili di quanto espresso dall'autore.

Etichette: , , , , , , ,