Il blog di Italians for Darfur

giovedì, gennaio 06, 2011

Peggiorano le condizioni nel più grande campo profughi del Darfur, Kalma.

Mentre il mondo guarda all'11 gennaio, all'indomani dello storico referendum che si terrà nel Sud Sudan per sancire o meno l'indipendenza della regione da Khartoum, in Darfur la situazione continua a peggiorare. Dopo la stretta del governo sudanese contro le agenzie umanitarie, anche nei campi più grandi, come quello di Kalma, le condizioni dei civili, circa 100.000, si fanno sempre più gravi.
Scarsità di acqua potabile, a causa del danneggiamento della maggior parte dei pozzi, ritardo e riduzione delle razioni alimentari, che pure sono stipate nei containers, assenza di una rete di assistenza sanitaria e scolastica, continuano a mietere vittime tra gli oltre due milioni di sfollati che da oltre sei anni si sono rifugiati nei campi profughi.
Si, a distanza di sette anni dall'inizio del conflitto, i profughi del Darfur sono ancora profughi.

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sabato, marzo 28, 2009

"Ormai è la miseria nera"

NYALA 26-03-09
Carissimo Fiorenzo

....Come hai accennato nella tua che gli aiuti non esistono più e ora si vedono i risultati.
Il nostro campo (KALMA ndr) ormai è la miseria nera e tirate fuori voi le conseguenze perchè è proibito mensionarle. La situazione e di stasi con una buona pace perchè ormai sono agli estremi con sete e fame. Bisogna sperare incensantemente perchè ritornino e possono avere una vita normale.Ora termino e fra giorni vi scrivo ancora per spiegarvi come stanno le cose da noi eccetera tanti saluti ...
Daniel

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giovedì, marzo 05, 2009

Daniel da Nyala: "anche il respiro si fa pesante".
Bashir espelle 10 ONG dal Darfur.

...Buona giornata, ti allego le ultime notizie da Nyala di Daniel, da quanto dice sembra stiano mettendo in atto tutte le strategie per tenere isolate le notizie che vengono dal Darfur...
Ciao Fiorenzo


"....Spero che abbiate ricevuto la mia ultima mael .... Ora siamo completamente tagliati fuori dal mondo perchè ogni cosa è bloccata sia telefono che mael anche qui internamente prima cera il celulare e ora neanche quello funziona. Mi sembra di soffocare qui non avendo uno sfogo e di essere completamente tagliati fuori da ogni cosa che anche il respiro si fa pesante. Forse mi chiederete come faccio dire cosi che ora vi mando fra giorni queste righe e mi spiego subito: La nostra amica ha il flasc che colega con il satellite diretamente senza linee e me lo impresta quei pochi minuti che ho di bisogno per mandarvelo sperando che l altro sia arrivato che oggi non lo visto invece ho ricevuto quello .... speriamosi risolva questo brutto momento di asfisia di notizie...

La situazione è ancora molto dolorosa e non si sa cosa succede domani senza nessuna notizia interna.

Tanti cordiali saluti e auguri di ogni bene vostro.

Daniel"

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venerdì, settembre 05, 2008

Kalma: Italians for Darfur condanna l'indifferenza complice della comunità internazionale

"Italians for Darfur" condanna il silenzio della comunità internazionale dopo i recenti raid delle forze governative sudanesi nel campo profughi di Kalma, nei pressi di Nyala, nel sud del Darfur. “Dopo quello del 25 agosto che ha causato circa 50 morti, tra cui molte donne e bambini, i rifugiati temono un nuovo blitz dei soldati e lamentano l'assenza delle forze di peacekeeping”, afferma in una nota Antonella Napoli, presidente dell'associazione italiana per i diritti umani. “Italians for Darfur - prosegue la nota - esprime grave preoccupazione per l'indifferenza internazionale nella quale continuano a succedersi gli attacchi indiscriminati delle forze di sicurezza sudanesi contro i civili e si appella al governo italiano e all'Unione Europea, affinché il governo sudanese venga richiamato al rispetto delle norme internazionali sui diritti umani e alla protezione dei civili”. Il campo di Kalma ospita circa 90 mila profughi ed è uno dei più travagliati: secondo il governo di Khartoum, vi trovano rifugio ribelli del Darfur e loro sostenitori, mentre i residenti dicono che il campo è perennemente sotto attacco delle milizie arabe sudanesi filo-governative.
Tratto dal Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 249

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mercoledì, agosto 27, 2008

Daniel da Nyala: "Non so come spiegare queste scene da catastrofe "

Seguiamo con attenzione le testimonianze di Daniel, che ci giungono attraverso Fiorenzo, al quale l'amico in Darfur scrive abitualmente. Fiorenzo e il suo gruppo sostengono con una bancarella informativa e solidale il progetto per le donne del campo profughi nei pressi di Nyala, teatro, in questi giorni, di un drammatico assedio da parte delle forze governative sudanesi.

"Purtroppo siamo nel dolore per due motivi che cerchero di spiegarli alla meglio senza apparire molto. [Le comunicazioni per e dal Sudan sono abitualmente sottoposte a censura governativa, n.d.r.].
Prima sofferenza e causata dalle piogge che in ritardo hanno portato via quasi tutto capanne vecchi bambini e donne robe impensabili questo sempre a kalma. Non so come spiegare queste scene da catastrofe aveva una tale forza che non si puo descrevere e qui sono scomparsi centinaia esseri umani. Si stavano riprendendo alla meno peggio con sofferenze atroci no che la notte scorsa è avvenuto il peggio che sono stati presi di mira sempre come l altra volta. Non si sa di preciso di quanti sono perchè hanno chiuso ogni via e anchio non posso andare al centro da due giorni. Da voi forse ne saprete molto di più cosi cerca che troverai. Non so darmi un perchè di cosi tanta sofferenza causata da fattori inspigabili e che ci soccombono di più sono sempre i più poveri e indifesi ...... Ora anche a nome del gruppo di donne che vengono al centro ( non ho più notizie di loro speriamo che non abbiano sofferto molto). Domani chiamo il responsabile cosi sapro come stanno le cose speriamo che non abbiano perso qualche persona cara.
.......... Ora termino e se ho nuove notizie ve le mando subito.
Un grazie di cuore a tutti e un bel abbraccio a ciascuno vostro"
Daniel

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martedì, agosto 26, 2008

TORINO: manifestazione dei rifugiati del Darfur in Italia per la giustizia in Darfur

I rifugiati del Darfur si sono riuniti sabato 23 Agosto a Torino, in Piazza Castello, per chiedere giustizia in Darfur.
"Fermiamo il massacro, processiamo i colpevoli!"

La manifestazione ha visto la partecipazione di numerosi esponenti della comunità darfuriana in Italia, concentrata soprattutto a Roma, Milano, Torino e Parma. Suliman Ahmed è il rappresentate degli esuli del Darfur, scappati dalla loro terra in fiamme per portare la loro testimonianza anche nel nostro Paese. Lo abbiamo interpellato per raccontarci come è andata a Torino: "Molto bene, sono molto soddisfatto, abbiamo visto una buona partecipazione e solidarietà della gente. Ma oltre alle parole, sebbene sincere e solidali, ci aspettiamo che si prendano presto misure concrete per arrestare la ferocia dei criminali in Darfur". Suliman ci fa sapere infatti che, appena un'ora prima dalla nostra conversazione, i morti a Kalma, campo profugo di Niala, sono saliti a 37 e i feriti a 100, in seguito agli attacchi governativi, che non sono mai cessati dal finto accordo di pace di Abuja.

Proprio per sollecitare il cammino della giustizia internazionale in Darfur i manifestanti hanno richiamato l'attenzione su Ahmad Harun e Ali Kushayb, accusati di gravi crimini contro l'umanità.

Il Tribunale Penale Internazionale ha emesso, infatti, da oltre un anno, un mandato di arresto per i due principali sospettati di gravi crimini contro l’umanità. Ahmad Harun e Ali Kushayb, rispettivamente Ministro agli Affari Umanitari e capo della milizia janjaweed, hanno a loro carico ben 51 capi di accusa per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, incluse esecuzioni sommarie, persecuzioni, torture e stupro, ma non sono stati ancora consegnati dal governo sudanese all’ autorità internazionale.

Il 14 luglio scorso,inoltre, il Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha chiesto l'arresto per crimini contro l'umanità dello stesso Presidente sudanese Hassan Al-BAshir, a dimostrazione della grave situazione dei diritti umani in Sudan, dove proprio nei giorni scorsi sono state emesse oltre 20 condanne a morte.

Per maggiori informazioni: Suliman Ahmed kois2778[AT]maktoob[DOT]com

La campagna per la giustizia in Darfur è promossa anche da Italians for Darfur e la Save Darfur Coalition: vedi il video delle testimonianze e il video spot dei Negramaro.

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lunedì, agosto 25, 2008

Almeno 30 le vittime di Kalma

Negli ultimi giorni attacchi governativi al campo profughi di Kalma hanno portato ad almeno 18 morti, circa 90 feriti e parecchie case bruciate. Purtroppo il numero di vittime è già salito ad almeno trenta, secondo nostre fonti.

La scorsa settimana sono stati riportati nuovi attacchi ai campi profughi in Darfur. La missione Unamid aveva subito attacchi a due elicotteri, in un caso apparentemente da forze JEM che poi si è scusato per l'errore.

La situazione potrebbe precipitare.

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